….Non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l’amore infinito mi salirà nell’anima….
.. Scrivevo silenzi, notti, notavo l'inesprimibile ...
da Sensazione, A. Rimbaud
Questo primo momento della poesia di Rimbaud racchiude quella percezione della vita che lo seguirà e perseguiterà per il resto della sua vita. Vita come eros, carne e colore, come, usando il termine che queste prime poesie hanno ricondotto alla sua più segreta e struggente potenza, materialità. « O splendore della carne! o splendore ideale! » (Sole e carne). La grande possibilità che è la vita, intravista da Rimbaud, genialmente intravista, violentemente e liberamente intravista al di là di ogni ottuso moralismo, rimarrà un pungolo insuperabile che, nella mancanza della grande Compagnia, stravolgerà nell'autore tutta la sua esistenza, rendendogli nauseante e insopportabile l'intera realtà intorno. Il destino è qui già segnato. La brevità dell'esperienza poetica di Rimbaud ne è testimone.
Sole e carne non a caso, il nostro Rimbaud era un lussurioso e amava ogni eccesso compreso la gola, e gustare cioccolato quale prelibatezza per il suo palato in compagnia di un bicchiere di assenzio.
A portare per la prima volta in Europa i semi di cacao deve essere stato Cristoforo Colombo, caricandone alcuni sacchi sulla sua nave intorno al 1502, ma trasportati accanto ai tesori furono ahimé totalmente trascurati. Si deve invece a Cortès il merito di aver riportato il cacao in Spagna, dopo la vittoria sugli Aztechi, favorendo la diffusione della cioccolata in tazza che qui vide la vaniglia e lo zucchero sostituire il peperoncino. Narra la leggenda che, in un tempo ormai lontano, viveva una bellissima principessa, che fu messa a guardia di un antico e vasto tesoro dallo sposo, partito per una guerra in un paese lontano. Assediata e in seguito catturata da popolazioni nemiche, impazienti di strapparle il tesoro che ella custodiva con tanto amore, fu uccisa quando rifiutò di rivelare i luogo del nascondiglio. Si racconta che è dal suo sangue che nasce la pianta del cacao, con semi amari come la sofferenza, rossi come il sangue ma forti e vigorosi come la virtù.
Storicamente in tutte le regioni d'italia era tradizione regalare le uova di gallina in occasione della Pasqua, che venivano decorate. Nei primi dell'Ottocento a Torino una cioccolataia, proprietaria di una pasticceria Contrada Nuova confezionò le prime uova di cioccolata, inizialmente erano piene poi dopo gli anni venti le forme furono modellate vuote. Dopo pochi anni si introdusse la sorpresa all'interno dell'uovo di cioccolato da semplici ovetti e successivamente fino ad arrivare a costose gioie.
Ma cioccolato è oltre il culinario… lo sapevate che è partita dall’Inghilterra l’idea di sperimentare l’utilità del cioccolato come fonte rinnovabile di energia (bio diesel)? Un’industria dolciaria inglese ha messo a disposizione ben 4 tonnellate di cioccolato, corrispondenti a circa 80 mila barrette scartate per difetto di fabbricazione dai quali sono stati ricavati 2000 litri di carburante, una miscela di acidi grassi provenienti dall’olio vegetale e dall’alcol ricavato dal burro di cacao. Morale della favola: al Mali, uno dei paesi che risente maggiormente dell’impatto negativo dei cambiamenti climatici, è stato donato il dispositivo utilizzato per la sperimentazione del bio diesel, argomento negli ultimi anni molto dibattuto e in cui vincono gli interessi economici. Quali saranno ora gli sviluppi?
[Foto credit: www.skrewtips.com]
Linda Dell'Amico, laureata nel 1999 a Genova in Scienze dell'educazione, con esperienza biennale nel settore psichiatrico. Attualmente Responsabile...
ArchivioOVERTIME FESTIVAL 2020: DEGUSTAZIONI GRATUITE DI VINI AZIENDA NEVIO SCALA
il 03.10.2020 alle 13:04
4 Ristoranti Borghese, domani si va sul Conero
il 13.05.2020 alle 08:28
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 24.03.2020 alle 22:41
A cena con il Drago della Focaccia !
il 20.02.2020 alle 20:41
Inserito da Maurizio Aguglia EssenzialmenteVino!...
il 24 marzo 2009 alle 08:06Ti assicuro che dalla pianta della vite ( e non solo) e dalla trasformazione dei suoi scarti si possono trarre dei bio-carburanti che potrebbero risolvere tante problematiche che affliggono il nostro pianeta con i suoi rispettivi abitanti.
Abbiamo sotto gli occhi un enorme giacimento petrolifero, bisognerebbe solo capirlo.
Maurizio