Con ormai 3 anni di esperienza alle spalle, ho setacciato in modo piuttosto dettagliato tutto il web per cercare informazioni e statistiche sul mondo del vino. La mia sensazione e' che l’Italia investa in modo piuttosto significativo in questo campo ma che questo investimento non si traduca in informazioni utili e precise per chi opera nel settore. Vado a mente, ma so di non sbagliare di molto: oggi abbiamo un organismo che si occupa di rilevare il livello di produzione di vino in Italia e di suddividerlo per provincia, poi per regione. Divide tra DOC/DOCG, IGT e vini da tavola per regione. E’ l’ISTAT.
Dunque, se scorrete i dati vi accorgerete che la produzione di vino del 2006 è ottenuta con delle stime (molto attendibili, ma pur sempre delle stime). Di che province? Mah, cito a caso Cuneo, Asti, Verona, tutte le province delle Marche e della Basilicata, Roma, Rieti, la maggior parte della Calabria e tutta la Sardegna. Possibile? Certo.
Poi abbiamo un secondo organismo che si chiama Federdoc, che è la Confederazione nazionale dei consorzi volontari per la tutela delle DOC. Opera dal 1979 e produce un voluminoso documento che riporta la produzione di tutte le DOC e DOCG italiane, riportando in modo molto dettagliato superfici, rese, produzione di uva e vino. Ad oggi sono disponibili i dati del 2007. Questo documento conduce a dati simili ma non totalmente coerenti con quelli ISTAT. Per esempio, Federdoc dice che nel 2007 si sono prodotti 13.7m/hl di vino VQPRD, mentre ISTAT parla di 14.2m/hl. Possibile che questi due organismi non si parlino e che producano dei numeri differenti? Sembra possibile.
Procediamo. Incontriamo quindi ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) che affianca a un'attività operativa di supporto finanziario ed assicurativo un servizio di statistiche dove si sono nella storia recente prodotti alcuni studi monografici (di grande valore) e dove vengono rilevati i prezzi delle uve. ISMEA pubblicava fino a qualche tempo fa un buon rapporto sulle vendite al dettaglio di vino, fatto in collaborazione con Nielsen con il dettaglio dei valori stimati. Ha smesso di farlo con i dati 2007 e ha sostituito questo rapporto con uno studio congiunturale (trimestrale) sul mondo del vino dove vengono pubblicati una serie di dati su produzione, consumi e vendite.
Poi avremmo l’UIV, che però produce presumibilmente statistiche ad esclusivo uso interno, dato che il sito internet non ha alcuna menzione a un ufficio statistico.
Poi c'e' Assoenologi, che è una associazione di categoria e si prende la briga di pubblicare un rapporto molto utile sulle esportazioni, fonte di un lavoro dettagliato (che purtroppo io non ho tempo di fare) che riesce a suddividere l’export per tipologia di vino e soprattutto a mettere a confronto i dati italiani con quelli degli altri esportatori di vino.
La lista potrebbe continuare, perchè ci sono le camere di commercio che portano avanti studi sulle loro province, poi il forum spumanti, che per fortuna collabora con ISMEA per pubblicare il suo rapporto annuale sugli spumanti.
Mi fermo qui ma mi sto certamente dimenticando qualche cosa di grosso. Quello che mi piacerebbe sapere (e sinceramente non lo so) è se queste istituzioni si parlano e collaborano, e se non lo fanno mi domanderei se hanno senso di esistere così come sono.
Cosa potrebbero fare?
Per esempio fare delle analisi come fanno gli australiani (vedi WFA, Grape and Wine RC, Abare) sulla redditività delle aziende vinicole per capire quale è la dimensione ottimale, stimare la domanda di vino nel futuro per mettere il mondo dei politici di fronte al problema del settore del vino, oppure aiutare i produttori italiani a districarsi nei mercati esteri raccontando come sono strutturati, quali tasse ci sono, dove si vende il vino e come e quando si beve.
Oppure potete registrarvi sul FEV (federazione spagnola del vino, e'gratis) e vedere la miriade di documenti che sono pubblicati che analizzano il vino spagnolo, chi lo beve, quando lo beve e come non solo in Spagna ma anche negli altri mercati chiave. Oppure Calwine, dove trovate (come anche sul FEV) le analisi dei diversi mercati per il vino americano.
Infine, una chicca.
Andate sul sito della University of California (UC Davis) e guardate i report che ci sono su quanto costa gestire e impiantare un'azienda vinicola. Cose che in Italia io non ho mai visto e che negli USA fanno, udite udite, dal 1938. Non ci credete? Ciccate qui.
Quante cose che potremmo e potevamo avere anche in Italia…
Analista finanziario dal 1996 e sommelier dal 2001. A settembre 2006 lancia un blog di analisi numeriche relative al vino, I numeri del vino. Il blog...
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Inserito da Elisabetta Tosi
il 04 dicembre 2009 alle 15:32Morale, un vero osservatorio economico sarebbe utilissimo. A patto che dica solo quel che fa comodo sapere. Cioè poco o nulla.
Lizzy