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Scaphoideus titanus, di Anna Zorloni

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Malattie della Vite

Scaphoideus titanus

di Anna Zorloni

Scaphoideus titanus Ball è una cicalina originaria del nord America (Stati Uniti e Canada), introdotta accidentalmente in Europa (Francia) negli anni '60. In Italia è stato individuato per la prima volta in Liguria nel 1963, ora è molto diffuso in quasi tutte le regioni viticole settentrionali al di sopra della Toscana; Liguria, Lombardia (Valtellina esclusa), Veneto, Piemonte, Val d'Aosta, Friuli Venezia-Giulia, Emilia Romagna, alcune aree del Trentino.
Il corpo di quest'insetto, di forma allungata, è di colore bruno-ocra, con bande trasversali più scure. Le dimensioni variano col sesso; la femmina, più grande del maschio, è lunga fino a 6mm. 
S. titanus è una cicalina strettamente ampelofaga, vive cioè esclusivamente su vite, dove svolge una sola generazione all'anno. Sverna sotto forma di uova (giallo chiare, in gruppi di 10-12) deposte al di sotto della corteccia dei tralci di due anni. Le prime forme giovanili (neanidi e ninfe) compaiono a metà maggio e sono visibili sulla pagina inferiore delle foglie più basse della pianta, o sui polloni basali. Si susseguono 5 stadi evolutivi: 2 stadi di neanide e 3 stadi di ninfa. Le neanidi sono di colore bianchiccio, con due caratteristiche macchie nere all'estremità addominale, e non hanno abbozzi alari. Le ninfe, invece, hanno un colore via via più scuro e presentano i primi abbozzi delle ali. I primi adulti sfarfallano a luglio, e permangono fino ad agosto inoltrato nella vegetazione fitta della pianta, sempre localizzati sulla pagina inferiore delle foglie.
Gli stadi giovanili succhiano la linfa dalle nervature fogliari di ordine inferiore, mentre gli adulti si alimentano da quelle principali. La pericolosità di quest'insetto, però, non è dovuta tanto ai danni diretti (limitati e trascurabili) che può arrecare alla vegetazione in seguito alla sua attività trofica, ma per lo più è dovuta al suo ruolo di vettore del fitoplasma della Flavescenza dorata. Per questo motivo è essenziale, oltre che effettuare la lotta a S. titanus, eliminare tempestivamente le piante malate che costituiscono pericolosi focolai e fonte d'infezione.
Le popolazioni di S. titanus vengono facilmente tenute sotto controllo tramite trattamenti insetticidi, se effettuati nei tempi e nelle dosi giuste. 

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