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Oidio o Malbianco della vite, di Anna Zorloni

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Malattie della Vite

Oidio o Malbianco della vite

di Anna Zorloni

Viene provocato da un fungo ascomicete, appartenente alla famiglia delle Erysiphaceae la cui forma ascofora è Uncinula necator, la forma conidiofora è Oidium tuckeri. Originario del nord America, è stato introdotto accidentalmente in Europa nella metà del XIX secolo. Insieme alla peronospora costituisce una delle malattie più gravi e diffuse della vite.
Attacca preferibilmente i tessuti giovani della pianta. Sulla pagina superiore delle foglie compare una efflorescenza muffosa di aspetto ragnateloso di colore grigio-biancastro, che si evolve in polvere biancastra (da cui il nome "malbianco"). La lamina fogliare si accartoccia verso l'alto assumendo la tipica conformazione "a coppa". Infine la foglia necrotizza. Sui germogli i sintomi sono analoghi: strato muffoso, lignificazione impedita, necrosi.
Alla ripresa vegetativa, i germogli assumono il tipico portamento "a bandiera". Sui fiori l'attacco di oidio provoca l'aborto. Gli acini (attaccati tra l'allegagione e l'invaiatura) appaiono imbruniti con punteggiature nere e muffetta. Inoltre si ha la spaccatura della buccia e la necrosi della rachide. In seguito all'attacco di oidio, la pianta difficilmente muore. Si hanno però gravi riduzioni di sviluppo e produttività.
L'attività fotosintetica dei tessuti è ridotta, aumentano invece respirazione e  traspirazione con conseguente depauperamento delle sostanze nutritive.
L'oidio è un ectoparassita obbligato della vite; non penetra all'interno dei tessuti  colpiti, ma rimane all'esterno. Si attacca alla superficie dei tessuti tramite gli  appressori, quindi sviluppa gli austori con i quali assorbe gli elementi nutritivi  necessari al suo sviluppo.
L'infezione primaria compare con temperature non inferiori a 6°C (a primavera inoltrata; fine aprile, inizio maggio). La temperatura ottimale per lo sviluppo della malattia è compresa tra i 21 e i 30°C. Oltre i 30°C il processo d'infezione si arresta. L'umidità relativa dell'aria influisce poco sullo sviluppo della malattia; questo fungo non necessita acqua per germinare. Clima alternato di pioggia e sole favorisce attacchi di oidio.
Numerosi sono i prodotti antioidici presenti sul mercato. Molto importante è tuttavia adottare pratiche di tipo preventivo nei confronti di questa malattia, anche perchè, di solito, una volta che la malattia è comparsa, risulta difficile eliminarla del tutto. Spesso l'oidio compare sugli stessi ceppi di vite all'inizio di ogni stagione  vegetativa. Questi ceppi costituiscono il centro di origine e diffusione della malattia (l'oidio sverna nelle gemme sotto forma di micelio, e sulle foglie cadute a terra o nella corteccia dei ceppi sotto forma di cleistotecio). Pratiche colturali idonee possono aiutare a prevenire gli attacchi di oidio. La densità d'impianto ha influenza sullo sviluppo dei patogeni; le potature e la forma di allevamento possono facilitare l'aerazione e rendere più agevoli i trattamenti.  Inoltre, una potatura equilibrata evita di creare le condizioni microclimatiche  favorevoli al fungo, quali la mancanza di luce ed elevata umidità.

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