L'agente patogeno di questa malattia è il fungo ascomicete Botrytis cinerea (f.c.), Botryotinia fuckeliana (f.a.).
La botrite attacca solo i tessuti verdi e ricchi d'acqua, non lignificati. L'attacco è tanto più grave quanto maggiore è l'umidità. Sintomo indicativo della malattia è il marciume.
Gli attacchi sulle foglie sono rari, o di piccola entità. Solo in condizioni di umidità elevata, sulle foglie compaiono macchie clorotiche che poi imbruniscono e necrotizzano. Su di esse compare la caratteristica muffa grigia.
Sui germogli e sui tralci, in corrispondenza dei nodi, compaiono delle tacche brunastre di pochi mm. I tralci si sfibrano.
L'attacco del patogeno in prefioritura provoca il disseccamento dei grappolini, con successiva caduta.
Gli acini vengono colpiti solo quando sono maturi, mai acerbi (la botrite, come già detto si sviluppa solo su organi ricchi d'acqua). La penetrazione e lo sviluppo del fungo all'interno dell'acino è favorito se su quest'ultimo sono presenti delle lesioni, e se la buccia è molto sottile. Sull'area colpita si sviluppa la caratteristica muffa di colore grigio. Attacchi al peduncolo ne provocano la marcescenza, con conseguente distacco del grappolo. Si ha notevole perdita di prodotto e di valore commerciale.
Questo fungo è un parassita facoltativo, polifago (oltre alla vite attacca numerose altre specie vegetali). Il micelio forma dei conidi che vengono disseminati per vento e acqua (pioggia); invadono i tessuti vegetali penetrando attraverso lesioni, quindi germinano. Il tessuto vegetale invaso viene disgregato dall'attività di enzimi prodotti dal fungo. Sverna sotto forma di micelio protetto dalle perule delle gemme o al di sotto della corteccia, oppure sotto forma di sclerozio. La botrite per germinare necessita di una temperatura di 15°C (optimum) e di almeno 15 ore di bagnatura: "regola dei due 15". Piogge prolungate ed elevata umidità relativa costituiscono le condizioni ottimali allo sviluppo del patogeno.
Lo sviluppo del fungo patogeno può essere contrastato tramite una serie di accorgimenti di tipo preventivo:
- adottare tutte le pratiche colturali atte a sfavorire lo sviluppo del fungo, quindi che permettano una buona aerazione della vegetazione e dei grappoli, e riducano l'umidità relativa: orientamento dei filari, forma d'allevamento, potatura corretta, eliminazione delle foglie attorno ai grappoli.
- impedire l'ingresso del patogeno nei tessuti evitando la formazione di ferite o lesioni di diverso tipo (provocate da grandine, spaccature degli acini dovute a oidio, fori di penetrazione negli acini dovuti a tignole, …). Quindi effettuare anche una efficiente lotta ad oidio e tignole.
In un programma di prevenzione e lotta alla botrite bisogna considerare le quattro fasi di maggior suscettibilità alla malattia, che sono: fine fioritura; imminente chiusura del grappolo. Consigliato il trattamento; invaiatura; 3-4 settimane precedenti la vendemmia. In questa fase il trattamento è più che mai indispensabile. Non sono concessi più di due trattamenti l'anno.
I prodotti antibotritici a disposizione del viticoltore sono molti. Questo permette di alternarne l'uso e prevenire la comparsa di fenomeni di resistenza del fungo patogeno nei confronti del prodotto. Sempre per questo motivo, lo stesso p.a. non deve essere utilizzato più di una-due volte l'anno sullo stesso vigneto.
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