Dalle vacanze ti porti via profumi, colori, esperienze. Voci, musiche, arie diverse: terre diverse. Se poi la vacanza si chiama Sardegna, ecco che l'alterità diventa norma e ti trovi a guardare tutto con un occhio un po' più attento, che qualcosa di importante lo puoi ricordare. Che sia la colata di topazio che digrada dalla spiaggia all'orizzonte, o che sia lo sguardo nero del vignaiuolo: prima torvo, poi - passato l'esame d'integrità e onesta - largo e rovente di passione.
La Sardegna poi è un continente a sè: conserva arcigna le sue enclavi, che sono ancora vive e smaglianti dove - altrove - sarebbero reperti venati dal cancro del pittoresco. Ecco Carloforte con la sua genovesità, per dirne una, ecco Alghero, la piccola Barcellona. Barceloneta, dice.
La gastronomia di un posto del genere, conficcato lì e non altrove, dovrebbe essere una specie di libro di storia, storia sua e di di nessun altro luogo: riveduta, se vuoi, reinterpretata, magari. E invece. La sagra dell'abboffo, del pasto-completo-12-euri. Già perchè stiamo tutti morendo di fame e dobbiamo per forza farci una scorpacciata di Cannelloni al Forno, ad Alghero. O di Bistecca di Maiale. E visto che siamo al mare, gettiamoci nel vortice dell'incognito: frittura mista!
La regola è Mangi Molti Spendi Poco, infornate di calorie con sapori innocui, senza scosse, senza brividi: vino della casa e pedalare. Come se chiunque abbia cucinato almeno una volta non sapesse che con quella cifra fatichi a mettere insieme un "pasto completo" anche a casa tua...
Come dire, il festival delle occasioni perdute: che se il mercato quello chiede, quello avrà. Una specie di rasoiata occamistica, in cui si sceglie la soluzione più facile solo perchè la più probabile: semplificando, riducendo il messaggio ad un sistematico BMT [Breve Messaggio di Testo]. Quello che i nostri figli chiamano SMS, perchè non si telefonano nemmeno più. E usare il Rasoio di Occam nella terra dei rustici, bellissimi coltelli di Pattada è una sonora bestemmia.
Allora per stavolta il mio personale monumentino a Cristiano Andreini, che crea nel limine di una schietta sardità, e a Piero Careddu, che riporta indietro l'orologio di cent'anni pescando nelle ricette sepolte nel tempo.
Magari non spenderò 12 euri, ma insomma.
Meno, ma meglio.
Cristiano Andreini è lo chef di Andreini, ad Alghero in Via Ardoini 45
Piero Careddu è lo chef dell'Agriturismo Dettori, a Badde NIgolosu di Sennori (SS)
"animula vagula blandula hospes comesque corporis"
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