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Home > Autori > Food > L'astice è stopposo

L'astice è stopposo

Là dove soffia il Meltemi

di Stefano Caffarri

La Grecia è forse l'unico paese del mondo, assieme al nostro, che contiene un tappeto di riconoscimenti così fitto e intrecciato. Basta aver fatto qualche studio medio-classico per gonfiarsi gli occhi e la memoria di nomi di travolgente importanza nella nostra formazione. La Grecia inoltre, è l'unico paese, assieme alla Spagna, che ha un gusto del convivio così immanente da consentire di mangiare fuori a quasi tutte le ore del giorno e della notte. E' normale andare a cena dopo le 2100, è normale vedere avventori con il naso incastrato nel menù poco prima di mezzanotte, oppure vasti piatti di fritto alle cinque emmezza del pomeriggio. A differenza della Spagna però ha una gastronomia che non è stata premiata da altrettanto sviluppo: anzi resta una piccola Tavola con tre o quattro ingredienti, preparati in due o tre modi differenti, per la verità sempre più banali che semplici. La famosa insalata greca è una insalata tout court (italiana, turka, norvegese) con sopra due mattonelle di feta, probabilmente uno dei formaggi più sopravvalutati del mondo. La moussaka vien preparata con tutte...
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Voglio una piccola guida, non una guida piccola

di Stefano Caffarri

Camminando con la testa tra le nuvole sull'imbarcadero di una romantica stazione lacustre, vengo colto improvvisamente da un inestinguibile languore. Metto mano alle mie sedici guide gastronomiche, digitali e cartacee, e vengo travolto da un'esondazione di margherite, cappelli, forchette, cucchiai, spicchi, bottiglie, soli, melanzane, zucchine, torsoli di mela, fiammiferi ed altre pinzellacchere. Ho le pedule ai piedi, un calzone alquanto agèe, la camicia a scacchi stazzonata: sono in ferie mentali, e non ho voglia di inziccarmi in una bomboniera con le posate d'argento. Nè di spendere in tripla cifra, o doppia alta. Eppure: sempre più affannato, non trovo traccia di una Tavola al di sotto dei 50 europei che abbia più appeal di una *Gabina* telefonica. Gocce di sudore gelido mi imperlano la fronte, ma saltabecco da un salmone selvaggio con caviale Oscetra a un maialino cotto a bassa temperatura quaranta giorni e quaranta notti, ma lì si resta. Non c'è verso di trovare una sola indicazione per mangiare un bel piatto e un dolce in due, un bicchiere in allegria, 30 euri a testa e pedalare. Ecco, fossi un editore, proverei a...
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Vuoi aprire un food-blog? Ecco 9 buoni motivi per non farlo

di Stefano Caffarri

E dunque tu stai pensando di aprire il tuo food-blog. Del resto gli amici te lo dicono sempre, che sei bravo a cucinare: la tua frittata con l'erba cipollina ha fatto un gran successo, ed anche i rigatoni piselli e pancetta affumicata erano ottimi. Poi scrivi bene, te lo dice anche la fidanzata che SMS come i tuoi non glieli ha mai mandati nessuno. E le foto, beh, le foto. Allora eccoti bello pronto ad aprire il tuo food-blog. Si chiamerà www.lericetteabbastanzabuonedellavecchiamadiadellavecchianonna.it, ma non sarà come gli altri. Sarà simpatico, scorrevole, pieno di vecchie foto, e recupererà le ricette della tradizione della tua città ma rivisitate in chiave moderna. Bravo. Ecco allora 9 buoni motivi per non farlo. 1. Conta fino a dieci. Poi fino a cento. Poi fino a mille. A cosa stai pensando? Non è una variazione della carbonara senza uovo, senza formaggio e senza pepe? Allora rinuncia, non fa per te, non sei abbastanza monomaniaco per farlo. Ce ne sono già troppi così. 2. Ora prova a rinunciare all'ìdea. E' una faticaccia, non si prende un liro e un sacco di gente verrà a offenderti per la tua...
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Di cosa parliamo quando parliamo di cucina contemporanea

di Stefano Caffarri

L'ansia della classificazione ha attraversato tutte le epoche: la mente umana è troppo limitata per contenere il caos, e l'homo sapiens si è sempre ingegnato a cercare l'ordine nel caos. Salvo poi in un istante di follia sperperare il patrimonio di generazioni: ma questo è il karma del bipede blaterante. Nell'epoca dell'Ordinateur poi la spinta alla categorizzazione ha raggiunto il parossismo in quella forma di schedatura strisciante che è la profilazione dell'utente. Ormai digidevastati, classifichiamo tutto: vedo gli appassionati di musica rock che riescono a creare categorie formate un gruppo solo, o i birristi che hanno addirittura una tavola degli elementi simile a quella di Mendeleev. Nell'anno venti-dieci pare ineluttabile decidere qual è la vera cucina contemporanea: visto che nessuno può più nominare la nouvelle cuisine senza che gli cada la mascella a pezzi ecco allora che scorgiamo all'orizzonte un tentativo di definizione delle pietanze in due grandi macrogeneri, la cucina tradizionale e la cucina di ricerca. In entrambe possiamo ipotizzare una riflessione, limitandoci agli aspetti più  interessanti e...
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Un Desco per l'Estate

di Stefano Caffarri

Ahi settembre, è già ora di accendere la luce della bici la mattina presto, quando si esce per smaltire quelle mille calorie in più che consentiranno di rientrare nel guardaroba pesante: già vero uscirmi il fustagno e mettere via l'amato frescolàna e il seducente lino. Ahi settembre, è l'ora di rileggere appunti (e disappunti) di un'estate in giro per l'Italia, con più di un vertiginoso punta tacco tra belle prove e terribili delusioni. Per dire, nel giro di una settimana l'ebbrezza della cucina aerea e contaminata di Martin Obermarzoner a Chiusa (tagliatelle di prezzemolo e mango) e il viaggio nel far west a Licata, da Pino Cuttaia alla Madia (sapori di sale... sapori di mare). Oppure il salto dall'Oste dalla Bonora (una interpretazione divertente, moderna e in fondo filologica dell'idea di Osteria dei Castelli Romani (cracotto al balsamico) alla raffinata ripresa della tradizione lucana alle Lucanerie di Matera (carrellata di antipasti). Traumatico il ritorno al Nord, con la serata-no di Shoeneck, dove la consapevolezza di un'ottima cucina malamente rappresentata a causa della concomitanza di un matrimonio diventa...
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Stefano Caffarri

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