Marchionne, pensaci tuTweet

di Stefano Caffarri

E’ sabato, è l’unico giorno in cui alle otto sono ancora nei prati di casa: di solito sono già per le patrie terre da un’ora, un’ora emmezzo. Ne ho approfittato per accompagnare i bimbi a scuola. Oltre a un quarto di quintale di libri ogni famiglia è richiesta – lo dico british – di portare generi di conforto: una risma di fogli bianchi, carta igienica, carta da cucina. Quando andavo a scuola io c’era la cartella, l’astuccio, due quaderni e il libro di lettura: il sussidiario arrivava in terza. Oggi ho guardato, tre libri di religione. Lo dico un’altra volta, perché sia chiaro: tre libri di religione. Mica per la Normale di Pisa in Teologia eh, la quarta elementare.

Ancora stordito da questa presa di coscienza con la realtà mi fermo alla stazione di servizio per fare rifornimento. Guardo il prezzo del gasolio, 1,516 euri il litro: più del 70% del vino italiano.
Acquisto anche un profumino per l’abitacolo: 5,50. Dico: più del 90% del vino italiano. Ricordo ancora con forza una cantina pugliese dove mi fermai per comprare un eccellente rosato. Il cantiniere – non il proprietario o il presidente – che mi preparava il cartone mi disse Assaggi anche questo rosso, è un gran vino: ma non è un vino per tutti. Sa un operaio mica si può permettere di spendere cinque euri al giorno per una bottiglia di vino.

A questo punto lo chiedo con forza: Sergio, dì ai tuoi ingegneri di farci un’auto che va a Lambrusco. Sul serio eh.


NdA.: La foto è di Maurizio Camagna, dal suo miniblog SX13, un dei tre o quattro più belli dell'universo mondo.