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Roero Arneis 2002

di Elisabetta Tosi

"Arneis", ovvero imprevedibile. Il vocabolo, traslato a significare un certo tipo di persona, viene diritto dalla viticoltura, dal nome di un'uva che ieri più di oggi creava spesso e volentieri problemi di vinificazione, pur essendo coltivata da secoli. La zona di produzione dell'arneis è il Roero, piccola regione tra il Monferrato e le Langhe che un tempo veniva utilizzata per il vino da messa: oggi la famiglia Ascheri, vignaioli di razza antica, trova in questa e altre cultivar più o meno tipiche della regione - dal nebbiolo al viognier - una materia prima capace di dare più di una soddisfazione. Gli Ascheri si occupano di viticoltura da oltre un secolo, ma è con l'avvento del giovane Matteo che l'azienda entra in una nuova fase di sviluppo, attestandosi ai livelli più alti dell'attuale produzione enologica piemontese. Degli attuali 33.90.90 ettari di proprietà, 25.54.67 sono coperti di vigne, allevate per lo più a guyot con una densità d'impianto media di 4500 ceppi/ha.

Da qui, in particolare da tre poderi - il Sorano di Serralunga d'Alba, il Rivalta di La Morra-Verduno e il Montalupa di Bra - escono rossi apprezzati come il Barolo Coste del Sorano, il Dolcetto d'Alba Vigna San Rocco, il Nebbiolo d'Alba Bricco San Giacomo, il Barbera Vigna Fontanelle, e persino vini da tavola "innovativi" come il Montalupa Bianco (a base di viognier), e il Montalupa Rosso (a base di syrah), tanto per citarne alcuni. Il vino che questo mese consigliamo è però un bianco della linea "La Selezione di Cristina Ascheri", mamma di Matteo e vicepresidente nazionale dell'associazione "Le Donne del Vino": il Roero Arneis 2002.

Affinato in acciaio per 4 mesi e per altri due in bottiglia, presenta un colore paglierino non troppo intenso ma lucido, e cattura fin da subito per il suo profumo d'estate che sa di fiori di campo al sole, sui quali domina per intensità e persistenza la nota della camomilla su un leggero fondo di salvia. Ottima la corrispondenza naso-bocca: anche al gusto s'impone la camomilla e un certo sentore di mela, è fresco e armonico, elegante anche se non troppo impegnativo, forse un po' corto ma di grande piacevolezza, ottimo come aperitivo ma anche come compagno di un pasto leggero. Peccato per il prezzo non proprio da tutti i giorni… Prezzo: intorno agli 11 euro in enoteca.

Valutazione di Tigulliovino: 15/20 (@@@)

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Veronese, laureata in Filosofia, dopo anni di collaborazioni su testate nazionali, radio e televisioni, con il trasferimento in Valpolicella si dedica...

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