Il gusto o sentore di tappo è senza dubbio una sensazione assai sgradevole, quante volte si sente dire "questo vino sa di tappo"; il ristoratore serio cambia sempre la bottiglia. E giusto anche sapere perchè al vino, a volte si trasmette questo odore: la colpa è di un fungo del tipo "armillaria mellea" che aggredisce le fibre del sughero della quercia e che utilizzato per imbottigliamento, rende imbevibile un vino. Una cosa molto importante da sapere è che, indipendentemente dalla posizione nella conservazione della bottiglia, sia essa coricata o ritta se il tappo è "minato" dal fungo non c'è rimedio, il sentore di tappo si avverte sempre e comunque.
Portogallo, Spagna e Sardegna sono i paesi più noti come produttori; oggi, già da tempo, vi sono delle alternative interessanti all'uso del tappo tradizionale, mi riferisco in particolar modo all'uso di fibre sintetiche, sono senz'altro da tenere controllate e sperimentarne la tenuta per vini di gran pregio... poi si vedrà: Ma quanta poesia, verità e stoira nella morbida parete di un tappo di qualità!
E per restare in ambito "Enopoetico" eccovi alcune spigolature letterarie: Non solo all'amore ma al vino fortificatore e dispensatore di coraggio leggo da Orazio "...tu riconduci alla speranza le anime che soffrono, tu dai forza e baldanza al povero..." e di rimando rispode Ovidio "... i vini dispongono l'animo e lo rendono atto all'ardore, fugge e si dilegua l'affanno nel vino, allora si diffonde la gioia ed il povero assume baldanza... allora spariscono gli affanni, il dolore, le rughe della fronte...".
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