Se è vero che le prime testimonianze di distillazione di prodotti alcolici ci indicano rum e whisky quali antesignani, entrambi prodotti nel bacino mediterraneo prima di trovare la loro collocazione nel Caribe e nei Paesi di cultura anglosassone, il superalcolico che vanta la più antica testimonianza grazie ad un documento datato 1411 e giunto ai nostri giorni è l'Armagnac, il grande distillato di vino.
La difficoltà di raggiungere sia il mare sia le vie di comunicazione interne hanno ostacolato per secoli la sua diffusione a favore del "cugino" Cognac che, al contrario, ha sempre avuto le vie spianate ad altri mercati. L'Armagnac è sempre stato, pertanto, l'eterno secondo. Tuttavia, un attento esame sensoriale ci porta a scoprire grandi, grandissimi armagnac, per la gioia di molte persone, soprattutto francesi, che hanno imparato ad apprezzarne a pieno le sue notevoli qualità davvero seconde a nessuno.
L'Armagnac nasce in Guascogna, una delle terre più rurali della Francia ed una visita nella zona riserva non poche sorprese. La gente è fiera ed orgogliosa del proprio isolamento e gode della tipica cultura contadina, autosufficiente. Oggi molte cose sono cambiate, naturalmente, ma il carattere della gente è ancora chiuso ed ospitale allo stesso tempo, caratteristica delle generazioni che hanno dovuto guadagnarsi ogni eventuale privilegio.
L'area di produzione, indicata come Armagnac si divide in tre sottozone: Bas Armagnac, Ténarèze e Haut Armagnac. La prima zona (la più importante) e la seconda, coprono praticamente l'intera produzione di uva destinata alla distillazione. I vitigni utilizzati sono l'Ugni Blanc, ovvero il nostro trebbiano toscano trapiantato in Armagnac dopo la filossera, il Baco 22 A, il Colombard e Folle Blanche, oltre a piccole percentuali di altri vitigni.
La vinificazione avviene in autunno mentre il periodo di distillazione (esclusivamentre di vino nuovo) è dal Bureu National Interprofessionnel de l'Armagnac. Di solito questa operazione avviene tra il mesi di novembre e gennaio. E' un periodo breve e molto intenso con aria di festa. Alcuni produttori vendono direttamente l'uva alle cooperative o ad altre aziende, altri vendono il vino, altri ancora provvedono alla distillazione (direttamente o tramite aziende apposite) e vendono il distillato non invecchiato mentre un certo numero provvede all'intera operazione facendo maturare il distillato in barili di rovere. Vi sono inoltre i commercianti di Armagnac (le grandi Case) che, generalmente non hanno vigne di loro proprietà. In base alla loro strategia provvedono ad acquistare il prodotto in una delle fasi sopra indicate per provvedere, se necessario, ad assemblaggi di vari tipi di armagnac.
La distillazione avviene nell'alambicco "armagnaçais" (creato nel XIX secolo) a distillazione continua (ottenendo una gradazione alcolica che varia dai 52 ai 65°) oppure con duplice distillazione (con un massimo di 71° alcolici) con una coppia di alambicchi "charentais" utilizzati soprattutto più a nord, nella regione di Charente per la produzione di Cognac.
L'Armagnac invecchia per lunghi, lunghissimi anni in barili di rovere delle foreste locali. Durante l'invecchiamento avvengono periodici travasi durante i quali si effettuano gli abboccamenti (una parte di armagnac evapora naturalmente attraverso i pori del legno di rovere) aggiungendo le "petites eaux" una soluzione di acqua distillata o demineralizzata ed armagnac per ridurre gradualmente il suo contenuto alcolico, evitando così brusche operazioni che danneggiato la struttura del distillato di vino. Al termine dell'invecchiamento voluto l'armagnac è filtrato ed imbottigliato per raggiungere le migliori tavole del mondo.
Angelo Matteucci, sommelier, è considerato da molti fra i massimi esperti di tutto ciò che ruota attorno al mondo dei distillati e non...
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