Ho conosciuto Luca Formentini a Venezia più di un anno fa, quando durante una degustazione mi entusiasmai per la beva dei suoi vini, da allora ho seguito con un occhio di riguardo le produzioni dell’Azienda Selva Capuzza, e oggi con vanto mi permetto di presentarla ai pochi che ancora non la conoscono. Ma andiamo con ordine, Selva Capuzza è un podere dedicato alla produzione di vini autoctoni, inoltre troviamo, una tartufaia e un grande vecchio uliveto. Il nome "Capuzza" sembra derivare dalla sua posizione elevata, sul "cappuccio" che si trova a poche centinaia di metri dalla torre di San Martino della Battaglia. Nella tenuta in una decina di minuti, attraverserete prati, vigneti, e la tartufaia con le sue querce, portandovi dal ristorante Cascina Capuzza all’agriturismo Borgo San Donino, passando davanti alle cantine di vinificazione. Siamo a quattro chilometri a sud del lago di Garda, all'interno dei confini delle tre principali zone Doc della sponda bresciana del lago: Garda Classico, San Martino della Battaglia e nel cuore della DOC Lugana.
L’origine storica delle Cantine Colli a Lago risale al 1908, furono fondate dal Conte Bonmartini, che le chiamò “Hirundo”, passando di proprietà alla famiglia Formentini, attiva da 4 generazioni nella vitivinicoltura, fu cambiato il suo nome con l’attuale Colli a Lago, e il nome storico “Hiruldo” venne riservato alla produzione degli spumanti, metodo classico.
Le Cantine Colli a Lago hanno firmato alcuni momenti importanti dell'enologia, ad esempio proprio lo sviluppo degli spumanti ottenuti con il vitigno Lugana, l'ideazione di un vino da fine pasto ottenuto con il vitigno Tocai, che portò alla Doc San Martino della Battaglia "Liquoroso", la produzione di Lugana in purezza e la riscoperta del Tocai, sempre della Doc San Martino della Battaglia, attraverso lo studio e la selezione clonale del vitigno. Diciamo poi che il San Martino della Battaglia era una produzione a rischio di "estinzione" e ancora oggi, rappresenta una delle più piccole Doc nazionali. Prodotto da uve di Tocai, è un vino che fa della finezza la sua caratteristica più importante. Delicato e lievemente aromatico. Ma eccoci alla svolta, nell’ autunno 2008, Campo del Soglio annata 2007 viene etichettato con un punto interrogativo in retro-etichetta.
Questa piccola provocazione viene raccolta dalla stampa nazionale con grande interesse e contribuisce a riportare l'attenzione su questo vitigno Doc dimenticata ma allo stesso tempo ostinatamente difeso da Selva Capuzza, inoltre posso sottolineare personalmente quanto sia piacevole avere un vino di così pregevole fattura e sentori così particolari. Luca Formentini, “vigneron” e leader dell’azienda ha voluto così ribadire, con una nota polemica, la difesa di un vino che sta ottenendo riscontri sempre importanti.
Nel 2008 infatti, la “Guida al Vino Quotidiano” di Slow Food ha inserito “Campo del Soglio 2006” di Selva Capuzza nei migliori vini d’Italia a meno di 8 euro, e allo stesso tempo il Campo del Soglio2006 è stato premiato con altri riconoscimenti come i “Due Bicchieri” della Guida del Gambero Rosso o i Tre Grappoli di Duemilavini dell’A.I.S. l’Associazione Italiana Sommelier. Oltre a questo, sono molti i vini dell’azienda che hanno ricevuto importanti premi e riconoscimenti. Non vengono tralasciate poi le vinacce di Lugana per la produzione di Grappa, e le olive, fatte frangere per la produzione di Olio Extravergine.
Ed è proprio con questo spirito che nel 1983 nasce l’Azienda Agricola Selva Capuzza, ed i prodotti dell’ azienda, vengono distribuiti direttamente, o attraverso aziende specializzate, soltanto nel canale della ristorazione. Abbiamo chiesto a Luca Formentini di raccontarci di Borgo San Donino, l’agriturismo dove la tranquillità è regina, ed ha iniziato dicendo che qui, “ ogni stagione ha colori e profumi diversi, ogni ora del giorno e della notte è accompagnata da un canto, dallo spirar del vento attraverso le fronde degli alberi. Questo è il motivo per il quale abbiamo deciso che a Borgo San Donino non dovessero esserci televisori. L'ampia piscina si trova in una posizione incantevole, tra un piccolo boschetto, il vigneto e la vecchia stalla estiva, così da non disturbare chi vuole riposare”. La tenuta è una piccola oasi ecologica: al suo interno la caccia è vietata e questo permette a lepri, volpi, scoiattoli e civette di trovare in Selva Capuzza un luogo sicuro e pacifico. In Azienda le visite sono guidate alla Cantina ed ai Vigneti della Tenuta, con Cene Degustazione e Corsi di Approfondimento della Cultura Enologica e Gastronomica del Territorio. L’augurio che posso farvi è quello di trascorrere un week-end in questo delizioso podere, lasciandovi prendere per mano e … per gola. L’uscita autostradale è quella Sirmione Brescia, poi seguite le indicazioni Selva Capuzza. www.selvacapuzza.it
Sommelier Professionista e membro della Commissione di Selezione Vini in qualità di esperto per la Camera di Commercio, oggi ValorItalia...
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