L’alberello è il sistema di allevamento della vite tradizionalmente usato nei territori caldi dell'Italia meridionale, in Sardegna e in alcune zone della Liguria di Ponente (Dolceacqua). Questa forma di allevamento si può riscontrare generalmente in tutti i vigneti di limitata estensione, quelli a conduzione familiare o delle piccole realtà contadine o ancora difficilmente meccanizzabili a causa della forte pendenza. Purtroppo le grosse e medie aziende agricole e vitivinicole stanno abbandonando questo sistema di allevamento per altri più produttivi e di facile meccanizzazione come il cordone speronato e il Guyot, anche se a mio avviso la qualità finale del vino ne ha spesso risentito negativamente.
L’alberello adatta la vite a condizioni ambientali molto difficili a causa della carenza d’acqua; generalmente non è sostenuto da una spalliera ma volte può farne ricorso, magari con sistemi abbastanza semplici a un singolo filo. La maggior parte delle volte si ricorre a tutori singoli di facile reperimento costituiti da pali di legno o da semplici canne. L’alberello permette quindi di sfruttare al meglio le limitate risorse idriche in condizioni di siccità e fertilità dei terreni tipici del nostro sud. Di solito la produzione è naturalmente limitata a causa della potatura corta, soprattutto in quelle varietà che presentano una fertilità scarsa delle gemme basali.
Il sistema presenta diverse varianti in relazione al terreno, al clima e ai costumi locali; a volte anche a distanza di pochi chilometri da un posto all’altro non è insolito vedere forme di allevamento che differiscono tra di loro in modo evidente. L’alberello è generalmente costituito da un tronco con una altezza variabile da 20 cm a circa 1 metro, suddiviso in due o più branche a cui fanno capo uno o più tralci che vengono rinnovati ogni anno che costituiscono il cosiddetto capo a frutto.
Generalmente la fruttificazione avviene su un tralcio di due anni nato da una gemma dell’anno precedente; Possono però essere produttivi anche i succhioni (tralci dell’anno originatosi sul legno di più anni) e le femminelle vale a dire tralci nati da di gemme che si sviluppano nello stesso anno della loro formazione. (vedi link). La potatura serve a permettere e mantenere uno sviluppo armonico dell’alberello e a produrre uve di buona qualità.
Si inizia a potare nel mese di gennaio e i vecchio contadini di solito fanno fa coincidere l’inizio della potatura con il periodo di luna calante. L’obiettivo della potatura prima e degli interventi successivi è anche quello di far raggiungere un equilibrio ottimale generale tra foglie e grappoli. Si può ritenere che la vite raggiunge il suo equilibrio quando i germogli arrestano la crescita nel periodo dell’invaiatura senza entrare in competizione con la maturazione del grappolo.
Generalmente è preferibile fare tagli sul legno di uno massimo due anni per favorire al massimo la cicatrizzazione ed evitare il contagio di malattie al legno. Il potatore dell’alberello deve quindi allevare i capo a frutto annuali ottimizzando il numero di gemme su di essi e insieme garantire il rinnovo.
Nel corso della potatura vengono lasciati ad ogni branca dell’alberello uno o più tralci di un anno a seconda dello stato di salute della vite e del suo vigore, tagliati a una o tre gemme come nuovo capo a frutto mentre viene reciso il capo a frutto dell’anno precedente e cioè quello di due anni.
Come si può notare l’intero ciclo di rinnovamento del legno, cioè da quando nasce un nuovo tralcio a quando fruttifica e viene tagliato, dura generalmente due anni. A differenza del sistema a Guyot che è caratterizzato da un certo numero di gemme che si trovano in un unico capo a frutto, nell'alberello invece le gemme sono distribuite in numero molto minore su più capi a frutto ma sempre comunque sul legno di un anno.
Una volta tagliato il vecchio capo a frutto dalla gemma basale si può prevedere che si formerà nel corso della stagione un nuovo tralcio, che sarà tenuto come nuovo capo a frutto per la potatura dell’anno successivo. Il ciclo viene ripetuto ad ogni potatura.
Nel video seguente ho cercato di improvvisarmi in alcune riprese di potatura della vite; ogni vostro commento sarà più che apprezzato.
Garagista microproduttore con la passione per il vino e per la terra. Fin dalla prima infanzia e dove arriva la mia memoria c'e' sempre il...
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Inserito da Luca Risso
il 27 gennaio 2012 alle 07:20Luk