Sommelier da supermarket
Vedremo comparire banchi d'assaggio tra gli scaffali? Vedremo balloon di plastica agitati da mani inesperte lanciare schizzi fino al reparto detersivi? Forse, se le grandi catene sapranno leggere e interpretare correttamente gli ultimi dati sulla distribuzione del vino. A dispetto dei puristi infatti il 53% degli italiani acquista regolarmente il vino al supermercato e nella grande distribuzione, contro il 22% che si serve direttamente dal produttore e solo l'11,6% che va in enoteca. Come se non bastasse, cambia anche il modo di acquistare. Sono in calo i bottiglioni prediletti dai grandi consumatori di un tempo, resta stabile il vino in bric, mentre sale vistosamente la vendita dei vini di fascia medio alta (quella sopra i 5 euro) che arriva a un + 11,1%.
Quest'ultimo dato, anche se spropositato (bisogna considerare le bottiglie regolarmente acquistate che hanno superato i 5 euro a causa di un aumento) disegna comunque una tendenza: gli italiani bevono sempre meglio, anche se sempre meno, a livello di volumi globali. Ma soprattutto cresce l'interesse verso le Doc e Docg distribuite nei supermercati: tra gli exploit dei grandi vini spuntano infatti Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino. Una scelta comprensibile e suggestiva, ma forse non sempre puntuale (se si pensa ai possibili abbinamenti). E' indubbio infatti il fascino che un brand prestigioso come quello di Montalcino può esercitare sul consumatore medio.
Il problema si ha quando il nostro consumatore medio, pur di fare bella figura, acquista il Brunello anche se sta andando a mangiare un bel fritto misto da un amico, obbligato da ragioni di etichetta ad abbinamenti a dir poco azzardati. La cena sarebbe invece stata salva se il consumatore, desideroso di portarsi a casa un buon vino, avesse trovato ad accoglierlo un sommelier pronto a consigliare una bella Vernaccia (giusto per restare in Toscana), decidendo di riservare il Brunello per la cena del mese dopo, quella a base di selvaggina.
Oggi, almeno nei supermercati che frequento, ancora non succede, ma presto potrebbe diventare necessario un servizio di sommellerie e la creazione di una nuova figura professionale: il sommelier da supermercato, capace di consigliare un vino in tempo record e a sua volta gestire la cantina da scaffale. E chi dice che non diventi anche un nuovo sbocco lavorativo?
Inserito da Mauro Bertocchi
il 02 aprile 2012 alle 16:39