Domenica 7 Settembre ho invitato 20 amici a pranzo, chiedendo a ogni coppia di preparare qualcosa che andrebbe bene, secondo loro, con un bicchiere di Champagne di nobile origine. Ben 13 Champagne furono serviti, da cru rappresentativi di tutti i terroir della Champagne, compresi i famosi Chardonnay di Cramant, Le Mesnil e Avize, e i Pinot Noir di Aÿ e Ambonnay. I vini furono selezionati dal mio amico Pierre Yves Cainjo, premiato degustatore che gestisce una enoteca incredibile, Le Cercle Champenois.
Diebolt-Vallois: Blanc de Blancs Prestige (Cramant, Côte des Blancs), chardonnay per 2/3 vinificato in legno, con foie gras su pan di spezie tostato e la mia marmellata di melanzane. Un vino che tutti hanno apprezzato, delicato e ricco con un buon equilibrio. ***
Vilmart & Cie: Grand Cellier d'Or 2001 (Rilly-La-Montagne, Montagne de Reims), 70% chardonnay 30% pinot nero vinificato in “foudres”, accompagnato da due ravioli di formaggio caprino con la mia marmellata di pomodoro. Un vino delicato ed elegante. **
Bertrand Gautherot: Blanc d'Argile (Buxeuil-sur-Arce, Côte des Bar), chardonnay, biodinamico, vinificato in legno, servito con salmone...
Continuando il nostro viaggio di scoperta dei vini francesi, vi propongo almeno per ora di coprire le zone vicine alla frontiera, accessibili in poche ore di macchina dall'Italia. Dopo la Linguadoca, passiamo quindi ai vini di Provenza, che è la regione dove ho scelto di abitare.
Quando i Romani arrivarono in Provenza, scoprirono che i Greci avevano già insegnato alle tribù locali come si fa il vino. Oggi la regione Provenza conta 104,000 ha piantati a vite, in cui dominano i vitigni grenache (39%), syrah (14%), carignan (11%) e cinsaut (8%). Secondo la tradizione meridionale francese, i vini di Provenza sono quasi sempre uvaggi di tre o più vitigni. La produzione è prevalentemente di rosati (quantità), mentre i grandi vini sono i rossi ; esistono pure dei bianchi.
La Provenza come regione vinicola viene definita, paradossalmente, escludendo il vino provenzale più famoso e rinomato, lo Châteauneuf-du-Pape, considerato invece come facente parte del Rodano Settentrionale. Ebbene in questo articolo conto riconoscere solo le frontiere amministrative, e quindi parlerò anche di Châteauneuf, che con i vini di Bandol...
Quando Filippo Ronco mi chiese di scrivere sul vino francese, sono sicuro che si aspettava che completassi il quadro delle zone vinicole già ben avviato da Pierfranco Schiaffino con le sue analisi approfondite della Champagne, Borgogna e Alsazia, magari cominciando con Bordeaux (soggetto che richiede almeno venti articoli).
Ora scrivere su una regione "minore" può sembrare una provocazione, soprattutto se quella regione era ed è tuttora conosciuta per il suo primato del volume prodotto, non per la qualità : la regione conta 275,000 ha vitati, praticamente un terzo della superficie vitata nazionale, e produce il 50% dei vini da tavola francesi, ma solo il 15% dei vini VQPRD. Ho voluto scrivere del Languedoc Roussillon proprio perché è la regione francese che ha conosciuto negli ultimi vent'anni il più grande miglioramento della qualità dei suoi vini. Per gli italiani appasionati di vino, la Francia fa pensare a Champagne, Bordeaux, Borgogna e forse Alsazia, e purtroppo regioni straordinarie come la Loira e più recentemente il Languedoc non destano molta attenzione.
Dotato di un clima invidiabile e di condizioni...
Per il mio primo articolo, e prima di entrare nel dettaglio di zone vinicole specifiche in questo grande paese del vino che è la Francia, ho voluto iniziare con la mia grande passione, il vino dolce da botrytis. Un panorama di alcuni dei migliori vini di Francia.
La Francia si è sempre distinta per la sua produzione di grandi vini botritizzati. Basta pensare a Château d'Yquem: il vino più famoso del mondo è un muffato francese! I vini dolci prodotti esclusivamente tramite concentrazione naturale, per appassimento e/o botrytis, si distinguono per la particolare capacità di esprimere il loro terroir, per la loro straordinaria complessità aromatica e per il loro equilibrio tra dolcezza e acidità. Per arrivare a tali risultati, si deve accettare che le vigne daranno rese bassissime e richiederanno uno impegno lavorativo tremendo. Le sole vendemmie possono durare un mese intero e più, e non è certo che ogni annata sarà favorevole allo sviluppo della muffa nobile. La vinificazione è delicata e richiede una vera maestria.
La muffa conosciuta col nome scientifico botrytis cinerea opera una...
La stoccata è pesante.
Spesso accompagnata da una forma, più o meno larvata, di compiaciuta contestazione; quasi sempre seguita da malcelato, ma convinto, senso di sufficienza: "filofrancesismo". Sovente, nel corso delle mie peregrinazioni, volte ad illustrare le indubbie qualità dei vini di trans'alpe di marca francese, emerge questa terribile nota di biasimo, che si traduce in più o meno aperta accusa di trascurare i prodotti nazionali per una sopravalutazione ingiustificata di quelli francesi.
L'abitudine a questo gratuito addebito (chi mi conosce sa quanto apprezzi la bontà dei prodotti enologici nostrani e quanto sia orgoglioso di vantarne le qualità ogni volta che se ne presenti l'occasione, sia in Italia che all'estero) non ne elimina il fastidio e, soprattutto, la necessità di instaurare un immediato chiarimento con chi si presenta d'acchito prevenuto e, pertanto, poco propenso ad un costruttivo confronto.
D'altronde, deve considerarsi che la critica apodittica dei prodotti francesi spesso maschera una sostanziale conoscenza troppo limitata del fenomeno di cui si discute. Ai poco avveduti censori, infatti, non sarebbe...