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La traccia dei soldi, di Dante De Benedetti

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Rotfl!

La traccia dei soldi

di Dante De Benedetti

Forse sarà una conseguenza del passare del tempo, ma ormai quando vedo succedere qualcosa di strano non mi sorprendo più: mi limito a chiedermi per un attimo cosa c’è sotto e poi… mi metto a seguire l’unico indizio attendibile (ed infallibile): la traccia dei soldi. Anche questa volta niente di diverso. Quando Striscia la Notizia, nello scorso mese di aprile, si è messa a dare uno spazio incredibilmente ampio ad un argomento incredibilmente privo di interesse per il grande pubblico come quello della cucina molecolare, io mi sono limitato a far presente che bisognava andare a vedere a chi questa cosa avrebbe dato vantaggi economici.

La risposta, piuttosto semplice, era che da un baccano diffamatorio sulla ristorazione stellata avrebbero tratto giovamento alcuni ristoratori rosiconi (in primis quel Rocco Iannone ancora adesso sinonimo di zerbino in molti negozi di arredamento), la ristorazione di basso livello e l’industria alimentare.

Ora, le prime due categorie non avevano certo un peso economico e politico tale da far pensare che dietro a tutto sto circo ci potessero essere loro. La risposta, quindi, era che si trattava di una manovra tesa ad aiutare l’industria alimentare, chi se ne frega se a danno della qualità della cucina italiana.

Come dite? Tesi fantascientifica?
Sarà… sta di fatto che, all’epoca, i due sponsor principali di Striscia erano la panna Hoplà e Gran Soleil (il nettare degli dei): tutto ancora casuale? Vabbeh, se la pensate così, vediamo di commentare il testo dell’intervista (o, meglio, “velina di regime”) andata in onda l’altro giorno, protagonisti L (Max Laudadio) ed M (Francesca Martini, bionda, piacente e compiacente sottosegretario al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali).

L: “siamo all’interno del ministero della salute. Onorevole, sottosegretario di Stato, che cosa è successo?”

M: “Beh, ci siamo occupati di cucina molecolare,”


Che lo capirete, è la tipica attività alla quale un’istituzione che si chiama “Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali” ci si attende che dedichi tempo e risorse (anche economiche). Cucina molecolare, ma certo… quell’argomento che tocca milioni di italiani, che – specie in un anno di boom economico come notoriamente il 2009 è stato – riempiono quotidianamente quei venti ristoranti stellati in Italia, spendendo centinaia di euro per degustare piatti strani. In Italia mica ci sono emergenze maggiori, no?

“proprio su vostro input”

Anche qui… è vero che ormai siamo abituati a sentir dire di tutto senza reagire, ma è possibile accettare il concetto che un Ministero si occupi di argomenti “su input” (aggiungo: ma usare parole italiane ed in modo appropriato sarebbe poi chiedere troppo? Mi viene in mente Nanni Moretti che in Palombella Rossa grida in faccia ad una giornalista che “le parole sono importanti”… che nostalgia) di Striscia la Notizia? Ma a questo punto cosa presentano a fare i programmi di Governo? Si limitino a fare rinvio al palinsesto di Canale 5…

“(si tocca i capelli insistentemente ad evidenziare la bionda chioma): ho voluto approfondire questo tema, perché…- eeeehhhh… noi abbiamo assoluto bisogno di garantire la sicurezza degli elementi che vengono somministrati ai nostri cittadini quando vanno in qualsiasi ristorante o in qualsiasi esercizio pubblico.”

La frase sembrerebbe anche avere un senso, ma: (i) hanno bisogno che glielo dica Striscia che quel Ministero è lì anche per verificare che il cibo messo sul mercato sia sicuro? (ii) notate che sin da subito si parla solo di insicurezza legata solo a ciò che si mangia nei ristoranti o negli esercizi pubblici (intende i bar, immagino)? (iii) notate ancora che, casualmente, in tutta l’intervista non si dice nulla (non poco: nulla) in merito a quali sarebbero gli elementi di pericolo riscontrati in concreto nei cibi esaminati?

“Ecco… e quindi ho emanato un’ordinanza (sorride),”


Allora, guardatela, sta Sottosegretaria… guardatela in faccia e sentitela parlare. Al di là di quel sorriso, non vi inquieta il fatto che una tipa del genere abbia il potere di dire frasi come “ho emanato un’ordinanza” senza che le sia messa la camicia di forza? Un Presidente USA, venuto in Europa dopo la seconda guerra mondiale, si dice che abbia detto, al suo ritorno e rispondendo alla domanda di un giornalista che gli aveva chiesto come aveva trovato la situazione nel vecchio Continente, alle prese con l’inizio della ricostruzione: “la situazione, in tutti gli Stati che ho visitato, è seria ma non è drammatica. L’unica eccezione è l’Italia, dove la situazione, invece, è drammatica ma non è seria”. Pare che da allora nulla sia cambiato, se non, al limite, in peggio.

“un’ordinanza che firmerò proprio qui in diretta con voi,”


Al di là della curiosa accezione del termine “diretta” riferita ad un’intervista che veniva registrata, ma… vi rendete conto? No, dico… la firma dell’ordinanza sulla cucina molecolare davanti alle telecamere. Signore, ma che t’abbiamo fatto di male per meritarci questo?

“che riguarda, appunto… eeehhh… la possibilità”


Certo: si chiama “Ordinanza” non perché riguarda “ordini”, ma perché riguarda “possibilità”…

“di escludere assolutamente da… eeeehhh… i piatti che trovate quando andate a mangiare qualcosa, quei prodotti chimici che… eeeehhh… fanno parte di quella cucina molecolare o destrutturata che voi ci avete sollecitato appunto ad evidenziare”

Voi avete capito? Se si, mi spiegate? Quali sarebbero questi prodotti? In che modo dovrebbero essere esclusi? Vietandone la vendita ai ristoratori? Vietandone l’uso? Facendone una lista? Aggiungo: siamo sicuri che sia legale fare una cosa simile? Perché non ne parla? Cosa ha fatto: ha scritto sull’ordinanza che “sono vietati i prodotti chimici che fanno parte di cucina molecolare o destrutturata, evidenziati da Striscia la Notizia” o ha scritto qualcosa di meno idiota?

L’intervistatore prosegue e, guarda caso, eccoci alla domanda che mette al sicuro la posizione dei mandanti di questa sconcezza, gli industriali. Notate: non si parla degli argomenti che sarebbe lecito immaginarsi in una situazione del genere, se davvero si volesse tutelare la salute di poveri cittadini esposti al pericolo dei ristoratori. Non si parla, in altri termini, di quali siano questi prodotti, come li si riconosce, come ci si può accertare che i ristoratori non li usino, chi si può chiamare per fare questi accertamenti, quali siano le sanzioni previste per la violazione dei nuovi divieti, etc…
Nulla di tutto questo: l’unico argomento del quale interessa parlare davanti al pubblico di Striscia è il seguente:


L.: “quindi praticamente quelle quegli additivi chimici che venivano utilizzati, che vengono utilizzati nella… nell’industria e che troviamo comunemente quando andiamo al supermercato, nei ristoranti non si potranno più usare”

Toh… ma chi se lo aspettava… si parla dell’industria alimentare, facendo una domanda tesa a scagionarla completamente da qualsiasi sospetto di pericolosità… la bionda Sottosegretaria non gli fa nemmeno finire la domanda e, sorridendo come se fosse ad un concorso per qualche titolo di Miss, risponde:

M.: “no, no, perché l’industria li utilizza in forma minima”


Ma cosa cazzo ne sa lei di come li usa l’industria e di quanto uso ne facciano i ristoratori? Perché, allora, non spiega, informando, di cosa si tratta, di quali pericoli si parla, di quale sarebbe l’utilizzo minimo di questi (quali?) prodotti? Sta quindi dicendo che l’industria usa prodotti chimici relativi alla cucina molecolare e destrutturata, ma siccome li usa in quantità ridotte allora va bene? Se è così, come risponderebbe alla domanda (che certo non le fa L) riguardante “cosa succede se un consumatore mangia una gran quantità di un prodotto industriale?

Infatti, se il tema riguardasse la quantità del prodotto chimico, dire che l’industria ne usa “poco” non vuol dire nulla e certo non mette al riparo il consumatore che, di quel prodotto, dovesse mangiarne una gran quantità. In altri termini, se davvero esistesse un prodotto chimico, utilizzato dall’industria e dalla cucina molecolare e destrutturata (ROTFL!) che fosse pericoloso per la salute se ingerito in quantità superiori, per esempio, al grammo, ciò potrebbe accadere sia mangiando un prodotto industriale che lo contenga in modo leggero (basta mangiare una quantità di quel prodotto industriale in cui sia presente più di un grammo di quel prodotto chimico), sia mangiando un piatto di cucina molecolare o destrutturata… no? Se davvero esiste un pericolo del genere, allora anche l’industria dovrebbe prendere le doverose contromisure…

“e sono sostanze che fanno parte di una normativa europea”

Che, come vedremo, esiste anche per la ristorazione, ma cosa volete che importi alla bionda?

“e che vengono calibrate per mantenere ad esempio la freschezza di un determinato prodotto,”

Si, sembra anche a me di averne sentito parlare… credo si chiamino “conservanti”, quei ritrovati chimici che si utilizzano nelle preparazioni alimentari industriali per mantenere la freschezza di un determinato prodotto… quindi i conservanti si possono utilizzare nell’industria ma non nella ristorazione? Se, a questo punto, un cuoco birbone usasse un prodotto industriale per i suoi piatti di cucina molecolare e destrutturata (ROTFL!) cosa succederebbe?

“che nell’industria subiscono dei processi di controllo di altissimo livello,”

Come no… altissimo livello… invece nei ristoranti si lavora male. Ecco il messaggio che deve passare: il cibo industriale è sano e sicuro, quello dei ristoranti, invece, specie se di alto livello, è pericoloso. Bella roba, complimenti…

“c’è addirittura un responsabile di questi processi di controllo.”

Capite perché ora possiamo stare tutti sicuri? C’è addirittura un responsabile di “questi” (quali? Non si sa…) processi di controllo… in Italia, del resto, da sempre la nomina di un responsabile assicura il rispetto delle norme, no? Su questa squallida ed indecente affermazione torneremo in fondo.

“Questo, ovviamente, non avviene nella cucina di un ristorante”. (Sorride)”

Al di là del fastidio del sorriso, ma cosa ne sa la bionda? Niente, direi, visto che non sa che il responsabile esiste per definizione ovunque ed è il rappresentante legale del ristorante, il quale, ovviamente, risponde delle eventuali conseguenze negative arrecate a terzi dal cibo da lui somministrato. Ora, al di là di tutto, ma come fa una persona che occupa quel posto a dire una fesseria del genere? Nei ristoranti non esiste un responsabile? Ma nessuno può spiegarle che anche l’arroganza del potere ha un limite? Da ora maramaldeggiano. Così, infatti, prosegue l’intervistatore:

L.: “noi andremo, ad oggi, a mangiare e sarà tutta roba naturale in questa maniera”

Ma certo: noi andremo a mangiare dovunque e sarà tutto naturale. Come definire, se non naturale, una cucina in cui si usa la panna industriale (quella ovviamente immagino sarà lecito metterla nei piatti), i dadi, i peggiori salumi venduti al supermercato, etc…? La bionda, sempre sorridendo, risponde:

M.: “questo assolutamente si.”

Come dubitarne?

“Quindi Natale e Capodanno assolutamente sicuri non trovarsi prodotti chimici inseriti così, d’amblais, dentro i piatti che ci vengono serviti”

Lo so, si sta parlando di una donna ed il gentil sesso merita un trattamento particolarmente attento e gentile, ma… come si fa? Natale e Capodanno saranno sicuri? Gli anni scorsi, invece, non ve le ricordate le stragi per avvelenamento da tortellini in brodo? Il famoso “eccidio del Panettone” del 2006 ve lo siete già scordati? Quelle festività rischiosissime perché l’Italia veniva invasa da cuochi che inserivano “d’amblais” (ROTFL! Bionda, non sai usare l’italiano, lascia stare il francese, no?) prodotti chimici nei loro piatti anziché usare dei bei prodotti industriali, così ben calibrati? Non solo: su questo torneremo, ma… mettiamo anche che sta cosa fantascientifica sia vera (non lo è, ma mettiamo), si può sapere “cosa” i ristoratori non dovrebbero mettere nei piatti a Natale, visto che non lo ha detto nessuno? Ma riecco l’intervistatore…

L.: “noi siamo molto felici”

Finalmente una frase credibile, anche se per ragioni diverse da quelle che afferma.

“perché… eeeehhh… l’inchiesta nostra verteva proprio sul fatto di far sapere che cosa uno mangiasse ed invece questo va oltre perchè il vietare (lei sorride a trentadue denti) gli additivi chimici vuol dire ritornare alla tradizione (lei annuisce). Ci sono anche altri prodotti gli additivi, ma anche le sostanze gassose se non sbaglio, giusto?”.

Ok, diamo un’altra botta di disinformazione: non abbiamo detto cosa sono sti additivi chimici, ma è passato il messaggio che il cibo industriale fa bene ed è naturale, mentre al ristorante si rischia (non si sanno né il come né il perché, ma fa niente) la pelle… attenzione, perché ora la bionda sta per dire delle cose che – in un paese un po’ più decente di questo – comporterebbero la sfiducia al Governo:

M.: “si, anche su questo ho voluto approfondire,

Il che, visti i risultati degli approfondimenti sul tema della cucina molecolare, mi sembra un ottimo viatico…

“interessarmene ed escludere appunto queste sostanze gassose”

Eh? Escludere? Ho letto bene? Escludere?
Rileggiamo… non può essere vero…

“interessarmene ed escludere appunto queste sostanze gassose”

Escludere, ha detto davvero “escludere”, vi rendete conto? Ma perché? Ecco la spiegazione, che ha davvero dell’incredibile…

“che peraltro hanno provocato (fanno vedere una pagina web riguardante l’episodio – avvenuto a Berlino - in cui un cuoco ha perso le mani cercando di usare l’azoto liquido) dei problemi anche di sicurezza sul lavoro. Ricordiamo un cuoco ci ha rimesso addirittura le mani”.

Vi è chiaro, no? Un fesso, a Berlino, porta una bombola di azoto liquido dalla fidanzata, ci gioca e perde le mani e quindi, in Italia (in Germania, ovviamente, l’uso dell’azoto e dei gas in cucina è ancora lecito, ovviamente..) nei ristoranti (nell’industria si, lì hanno i responsabili, vuoi mettere?), non si possono più utilizzare? Prendete nota, comunque, di quella frase… “hanno provocato anche dei problemi sul lavoro. Ricordiamo un cuoco che ci ha rimesso addirittura le mani”, perché verrà utile…

L.: “quindi servono, dopo la firma che ora riprenderemo (lei continua a sorridere), servono solo i tempi tecnici perché questa possa diventare effettiva”.

M.: “si, i tempi tecnici perché venga pubblicata in Gazzetta Ufficiale però credo (sorride di nuovo) che nessun ristoratore vorrà… eeehhh… trasgredire quello che è un parametro di sicurezza e di salute”

Quale? Quale sarebbe questo parametro, visto che non è stato detto da nessuna parte ed in nessun modo? In che modo un ristoratore potrebbe adeguarvisi? Ovviamente non si sa, ma non importa: ciò che era rilevante era, guarda caso nel momento in cui si registra il massimo livello di consumo di prodotti alimentari dell’anno, spiegare che ci si può fidare solo dei cibi industriali. Il resto non era mica rilevante…

“ che oggi il Ministero sancisce con Striscia la Notizia”.

Qui siamo davvero al delirio… il Ministero sancisce con Striscia la Notizia? Ma chi lo ha votato, Ricci? Chi ha dato il potere normativo in mano a Laudadio? Siamo governati dal Gabibbo, dal tapiro d’oro, da mister Ventosa (o come cavolo si chiama)… questo, per di più, non ci viene detto, come grido d’allarme, da qualche comico dell’opposizione, ma da un Sottosegretario di stato…

L.: “la firma (si vede la mano della tipa che mette una firma)”

Il che è una pantomima agghiacciante.

“per il Ministro del Sottosegretario di Stato, Onorevole Francesca Martini. Grazie mille per noi e anche principalmente per le persone che da oggi in poi andranno al ristorante ed avranno la garanzia di mangiare la tradizione italiana”

Tradizione italiana che, per inciso, si chiama “Hoplà” e “Gran Soleil”…

M.: “quindi buon Natale a tutti” (sorrisone)

L.: “ Buon Natale. Per adesso questo è tutto, ringrazio ancora, Onorevole, Max Laudadio, per Striscia la Notizia, Roma”.


Ora, di tutto ciò, la cosa che mi infastidisce di più non è che si sta facendo della disinformazione scientifica e di sospetta matrice, nemmeno è che così facendo la ristorazione di alto livello subirà dei gravissimi contraccolpi in qualsiasi suo esponente, non è nemmeno l’insopportabile sensazione di essere un paese governato da un buffo pupazzone rosso che parla con accento ligure, ma è la presa per il culo, la solenne presa per il culo, la inaccettabile presa per il culo, rappresentata da questa frase, riferita a sostanze gassose che, come l’azoto, sono state vietate perché…“hanno provocato anche dei problemi sul lavoro. Ricordiamo un cuoco che ci ha rimesso addirittura le mani”.

Parliamone, dei problemi sul lavoro, Sottosegretaria. Fai parte del Ministero del Lavoro, vero? Quindi conoscerai questo sito… http://mortisullavoro.wordpress.com

No, forse non lo conoscerai, perché sei troppo presa ad occuparti di seguire gli “input” (ma come parli?) di Striscia la Notizia. E’ un sito in cui si enumerano le vittime (non i feriti, innumerevoli, non i fessi che si fanno male da soli giocando a Berlino al piccolo chimico con la fidanzata, solo le vittime, le persone che non ci sono più) di incidenti sul lavoro. Hai presente quella materia di cui si dovrebbe occupare il tuo Ministero, Sottosegretaria Martini?

Ecco… nel solo 2009, sono oltre trecentocinquanta, le persone che hanno perso la vita sul lavoro in Italia. Avevano un responsabile alla sicurezza, queste trecentocinquanta persone, identico a quello che dovrebbe vigilare sull’industria alimentare, secondo te sicurissima. Come lo spieghi, che più di trecentocinquanta persone non siano lì a festeggiare il Natale coi loro cari? Come spieghi che questi ultimi quotidianamente vadano su quel sito a lasciare messaggi disperati a chi non c’è più, nonostante avesse un responsabile? Ci dici cos’hai fatto per loro, sui quali l’input (ma come parli?) di Striscia la Notizia non c’è stato? Ci dici cos’hai fatto, giusto per nominarne uno, per Angelo Andrigo, 25enne di Spilimbergo, che ha perso la vita il 29 settembre 2008, travolto da un carico di un muletto? C’era un responsabile della sicurezza, vero? Cos’hai fatto per la madre, che a distanza di un anno gli manda degli sms (il dolore, so che la cosa non ti sfiora, ma può anche fare impazzire…), o per il figlio piccolo o per la moglie?

Leggi, Sottosegretaria, cosa scrive la moglie su quel sito…

“ciao angelo in questi giorni continuo a pensarti sei un punto fisso…forse perchè manca poco a un’anno a un’anno k te ne sei andato…e manchi sempre di più a tutti!!!sai simo è venuto bresciadega ad agosto…una mattina l’ho portato a fare un giretto arrivati davanti alla chiesa gli ho spiegato che era la chiesetta di bresciadega e lui guardandomi mi disse:”e si…e la casa del mio papoti!”…..questo vuol dire k ti ha sempre nel cuore e non ti ha dimenticato…non ti dimenticherà mai nessuno può dimenticarsi di te è impossibile hai lasciato un vuoto incolmabile…ti voglio bene e te ne vorrò sempre…rimpiango di non aver potuto passare piu tempo con te… non so più cosa dirti vorrei andare a letto ma son sicura k non riuscirei a dormire troppi pensieri…spero solo k un giorno ci rincontreremo…TI VOGLIO BENE”.

Centinaia di famiglie alle quali è stato strappato, per sempre, ciò che di più unico e prezioso ci sia su questa terra: l’amore. Perché di questi non ti preoccupi, mentre corri a firmare ordinanze se un fesso si brucia le mani a Berlino?
Sono figlio del mio tempo, Sottosegretaria. Non vorrei esserlo, ma lo sono. Non mi scandalizzo del fatto che tu sia una che si muove su input (ma come parli?) di Striscia.

Non mi scandalizzo se Striscia cerca di fare soldi mettendo su dal nulla un casino andando a danneggiare dei professionisti che hanno l’unico torto di far da mangiare molto meglio di quanto l’industria faccia. Nemmeno mi scandalizzo se prendi spunto da quest’occasione per sorridere ed ammiccare, fresca di parrucchiere, al tuo elettorato.

Ciò che trovo insopportabile è che tu faccia questo invocando la sicurezza sul lavoro. Ciò che non accetto è che tu prenda in giro i drammi di tutte quelle mogli, genitori, figli di persone che tu avresti dovuto tutelare e non l’hai fatto, dicendo però che vieti l’azoto per una questione di “sicurezza sul lavoro”. Ciò che non riuscirò mai ad accettare e che mi farà sempre prendere la (metaforica) penna in mano è che si possa calpestare, per ragioni economiche e politiche, anche il più puro dei sentimenti, anche il più privato e forte dei dolori.

Una cosa del genere non ha, non avrà mai, per me alcuna giustificazione. Per una cosa simile dovrebbe esistere solo una reazione, che dovresti avere, se solo ne fossi capace: vergognarti.


Questo il link al video di Striscia La Notizia dell'intervista di Laudadio alla Sottosegretaria Francesca Martini

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3 Commenti

Inserito da Enzo Zappalà

il 28 dicembre 2009 alle 08:15
#1
caro Dante,
purtroppo le cose che racconti sono solo la punta di un iceberg ben più gigantesco. Siamo ormai pieni di figure che vengono "calate" in ambienti che non conoscono, non capiscono, al di sopra dei loro limiti estremamente bassi. Sarebbero anche ridicole e patetiche (e magari divertenti) se non rappresentassero l'Italia e i problemi italiani anche all'estero (Copenhagen insegna...)e soprattutto se NON avessero poteri decisionali e di immagine. Quando la rabbia sale alle stelle prefesisco ormai voltare la faccia dall'altra parte, non sentire e non vedere. Ma è sempre più difficile. La cultura, la storia, la ricerca italiana stanno andando in malora e noi qui a guardare e a subire tra un mare di insulti tra i nostri rappresentanti e personaggi di squallore micidiale, tra parole senza capo nè coda che non riescono nemmeno ad essere imparate a memoria, tra messinscena pietose, e chi più ne ha più ne metta. E noi, considerati sempre più fessi (a volte anche a ragione) a sperare di lottare contro la banalità e l'idiozia dilagante, al pari di tanti miseri Don Chisciotte.
Scusa lo sfogo...ma quando leggo cose del genere è difficile trattenersi. Io la prendo spesso sul ridere, cercando di fare ironia o sarcasmo, anche se mi rendo conto che sta diventando patrimonio di pochi...
Come dice Battiato: cambierà?

Inserito da Sergio Ronchi

il 30 dicembre 2009 alle 11:53
#2
In effetti il servizio 2strideva" un pò ... comunque in un Paese dove non si decide nulla e si parla solamente cosa ci si può aspettare? Ora è venuto alla luce il problema degli ambulanti del pane del Sud Italia (si perchè in Lombardia, Piemonte o Veneto non ne ho mai visti, non so dire di altre regioni). Ma qualcuno fa qualche cosa? Assolutamente no. E i morti del sabato sera, da quando se ne parla? Basterebbe mettere dei controlli fuori dalle discoteche la sera e abituare frequentatori e gestori delle discoteche e locali notturni a limitare l'uso di alcolici, ma cos' ci si scontra con interessi privati, allora evitiamo e abbassiamo i limiti di alcol nel sangue per tutti così anche noi rischiamo se siamo stati a cena o a una sana degustazione ... mah !!

Inserito da Gianna Ferretti

il 06 gennaio 2010 alle 17:32
#3
Ciao Dante! La Francesca Martini è colei che ha portato con molta disinvoltura una azienda che propone "tisane dimagranti" in Senato in occasione della presentazione del 2010 come anno di lotta all'obesità. Partner dell'iniziativa i Medici di famiglia (Fimmg), Federsanità-Anci, Federazione Ordine dei Farmacisti Italiani e AssoTisanoreica®Ordine per l'appunto. Non sono mancate critiche all'operazione. Ci chiediamo se sia opportuno che una iniziativa istituzionale di questo tipo debba essere per forza sponsorizzata.

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