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Striscia la Notizia e l'ABC, di Dante De Benedetti

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Rotfl!

Striscia la Notizia e l'ABC

di Dante De Benedetti

Da buoni ultimi, arriviamo a parlare di c.d. cucina molecolare o meglio dell'uso improprio di questo termine al centro del dibattito della critica gastronomica italiana e non, grazie anche alla popolarità data all'argomento da parte del noto programma televisivo "Striscia La Notizia". L'ingresso di Dante De Benedetti tra gli autori di TigullioVino, va ulterirmente ad arricchire le fila dell'area Food con contributi lucidi e attenti che, ne sono certo, porteranno sicuramente qualcosa di buono al vostro magazine online. Confido molto nelle capacità di analisi, nell'ironia e nel sano spirito del leale dibattito dialettico che tutti i frequentatori di newsgroup della prima ora hanno imparato ad apprezzare (o a detestare, a seconda) sotto lo pseudonimo di JFSebastian. Un caloroso benvenuto al nostro nuovo autore.

                                                                                      Filippo Ronco



Parliamo un attimo della indecorosa gazzarra messa in piedi dal cosiddetto "TG satirico"? Provo a sottoporvi in ordine sparso alcune mie riflessioni:

  • i primi responsabili di questa cosa, prima ancora di quanto lo sia striscia la notizia, sono quelli che hanno generato disinformazione di base. Parlo, in primis, della stampa specializzata, che ha permesso di far passare, nel linguaggio comune, definizioni stupide come "cucina molecolare", senza adeguatamente informare in merito alla loro totale inutilità (o, peggio, alla confusione che potevano generare). Cercare di farlo dopo che c'è stato il casino ricorda la storia dei buoi scappati;
     
  • secondi responsabili di questa cosa siamo noi appassionati, che abbiamo smesso di discutere e che abbiamo abdicato alla nostra funzione di "loggionisti". Rispetto ai primi gloriosi anni di Internet (siamo già alla nostalgia dei primi anni di Internet, santa pace come passa il tempo...), la categoria di appassionati è divenuta sempre più simile ad una classe di semiprofessionisti (o, meglio, wannabe) del settore, col pessimo risultato di importare, in un mondo che dovrebbe vivere esclusivamente di pulsioni emotive, il politically correct, il volemose bene e l'accettazione acritica di tutto ciò che i "guru" della stampa specializzata ci ammannivano;
     
  • la terza categoria di responsabili (o, meglio, di "irresponsabili"), è quella dei cuochi rosiconi, ai quali non è parso vero di potersi fare un pò di pubblicità o di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, meglio se mantenendo l'anonimato. Io li definisco i "collaboratori di ingiustizia".

Su un terreno così fertile, dei marpioni come quelli di striscia hanno avuto vita molto facile. Hanno messo insieme un giornalista straniero, che della nostra cucina immagino abbia una profondissima conoscenza, alcune notizie messe lì a casaccio, uno "scienziato" che, senza contraddittorio, ha messo insieme una serie di sciocchezze che non si sentivano da parecchio, alcuni cuochi/delatori, qualche sana manciata di mala fede e... ecco fatto che si sono sistemati gli indici di ascolto per un paio di settimane.

Chi non ha, per assurdo, nessuna responsabilità nella vicenda, sono i soggetti che rischiano di restarne danneggiati, ovvero i nostri migliori cuochi, a cominciare da Massimo Bottura, l'unico del quale siano state spese le generalità e che abbia ricevuto l'onore della visita a tellecamere nascoste, privilegio riservato, sino ad oggi, solo a finti medium, guaritori e simili.

Alajmo, Bottura, Cracco, oltre ad essre l'ABC (questa la brevetto: se volete usarla dovete pagarmi le royalty...) della cucina italiana di oggi e di domani, sono dei grandissimi artisti, che se fossero francesi o spagnoli sarebbero considerati delle star e, ciò nonostante, vengono trattati in modo inadeguato dalla stampa specializzata (la quale è convinta di essere lei la parte importante dello show, mentre è il contrario: se non ci fossero gli Alajmo ed i Bottura, ai nostri guru toccherebbe di trovarsi un lavoro vero) ed aggrediti come se fossero dei banditi.
Cosa bisogna fare ora? IMO un danno, grave, è stato cagionato ed un torto, ancor più grave, è stato fatto. Chi ha sbagliato, dovrebbe rimediare.
Come? Ecco le mie idee:
  • la stampa specializzata, anzichè mettersi a fare inutili disquisizioni su cosa sia la cucina molecolare e che differenza ci sia tra quest'ultima e quella tradizionale, si cosparga il capo di cenere ed ammetta che "cucina molecolare" non vuole dire un beneamato accidente e che, comunque, nei ristoranti citati, i piatti portati a tavola sono sanissimi. Spieghi che esiste solo una cucina, che poi puà essere fatta bene o fatta male e non esistono varie cucine e che quelle etichette buttate lì a casaccio sono solo un modo per fare titoli. Spieghi ancora che un conto è la tecnica utilizzata per cucinare ingredienti sani ed altro è cucinare ingredienti che sani non sono. Si schieri, infine, apertamente a favore della corretta informazione, iniziando dall'abolire quelle stupide etichette come "cucina molecolare", che servono, come dicevo, solo a creare casino ed a cercare di far vendere qualche copia in più.
     
  • gli appassionati ricomincino a discutere e, vivaddio, la discussione è fatta di contrapposizioni, anche violente, sulle idee. Sarà belllo scambiarsi indirizzi di ristoranti, ma discutere di ristorazione è un'altra cosa. Come delle persone che si definiscono appassionate possano avere cessato di discutere e si siano appiattite come se dovessero vendere spazi pubblicitari non riesco a capirlo. Internet darebbe (nel senso che questa facoltà non è più sfruttata come invece lo era sino a qualche anno fa) la possibilità di una vera contrapposizione dialettica tra informazione professionale ed amatoriale: quest'ultima, però, si è messa a scimmiottare la prima, col risultato che tutti si riempiono, ridicolmente, la bocca di parole come "territorio" (se avessi un euro per ogni volta che l'ho visto tirare in ballo a sproposito ora sarei miliardario in euro...), o etichette come "cucina molecolare", contribuendo alla demotivazione del lettore ed alla disinformazione dilagante;
     
  • quanto ai collaboratori di ingiustizia... beh, questi non possono fare niente... l'oblio sarà il loro meritato destino. Credo che chi si incappuccia per parlare male del suo mondo (fingendo paura non si sa di cosa: non mi risulta che di teste di cavallo nei letti di cuochi ne siano mai girate molte...), o chi si mette a dare, senza argomentare ed in assenza di contraddittorio, dei pagliacci ai cuochi migliori del mondo e d'Italia, non meriti altro e, soprattutto, non meriti alcuna seconda chance. Io li ho cancellati e spero che qualsiasi appassionato faccia altrettanto. Da Iannone si mangia bene? Pazienza: sono certo che da Bottura si mangi infinitamente meglio. Su cosa baso questa certezza? Cultura, intelligenza, educazione, intuizione, senso artistico. Uno dei due li possiede, l'altro no e, senza quelle caratteristiche, di grande cucina non ne puoi fare.

Striscia la notizia, infine, cosa dovrebbe fare?
In primo luogo le sue scuse a Bottura, che merita quelle oltre ai ringraziamenti di ogni appassionato (anche di chi da lui non è mai stato). In secondo luogo, avere un pochino di coerenza e rifiutare i soldi di sponsor come la panna Hoplà ed il nettare degli dei (Gran Soleil... what else?). In terzo luogo, dire dove sta cercando di arrivare, almeno si discute di questo senza tirare in ballo chi non c'entra. Troppo facile? Probabilmente... del resto, come si dice in USA... "when everything else fails... follow the instructions".

Insomma... ripartire dall'ABC... sarebbe così difficile?


[Foto credit: Ilmessaggero.it]

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