Sono state numerose le polemiche nel mondo del Prosecco. Pubblico con piacere questa lettera inviatami da Marco Merotto che da diversi anni collabora in qualità di esperto di TigullioVino.it per la zona Prosecco e che propone alcuni spunti interessanti forieri di ulteriore dibattito sul tema.
Gent.le Filippo Ronco,
sono Marco Merotto viticoltore in Valdobbiadene, iscritto come esperto nel vostro portale Tigulliovino.it. Dopo la doverosa presentazione di rito, le espongo i motivi che mi hanno spinto a scrivergli questa lettera, come avrà già capito… il Prosecco e i cambiamenti che verranno. Nelle ricerche che faccio spesso in internet riguardo al Prosecco mi sono imbattuto in un portale nel quale ho letto i commenti riguardo i cambiamenti del “Mondo Prosecco” di alcune persone anche della mia zona e ho letto pure alcuni suoi commenti e data la mia passione per il Prosecco e la nostra collaborazione (articoli inviati) non potevo non chiarire la situazione che pure qui a Valdobbiadene molti non hanno chiara.
Il Prosecco è un vitigno di antiche origini che si coltiva a ConeglianoValdobbiadene certamente da 300 anni, la sua provenienza è probabilmente legata alla città di Prosecco alle porte di Trieste dove esiste un vitigno del tutto simile chiamato Glera. Qui tra le eroiche colline di Valdobbiadene ha trovato il suo terrior di elezione e sta conquistando i consumatori di tutto il mondo con i suoi profumi freschi fruttati e floreali, il suo delicato equilibrio e sottile persistenza gustiva. Ovviamente con il successo arrivano anche le imitazioni. Da Valdobbiadene il prosecco si è diffuso nella pianura del Piave e in questi ultimi periodi si ha notizia della sua coltivazione in Nuova Zelanda, Romania, Repubblica Ceca, Germania e Brasile, al Vinitaly 2008 un Prosecco Brasiliano ha ottenuto la menzione.
A Valdobbiadene tutti riconoscono nel Prosecco la propria creatura il proprio figlio ma ancora in molti non sono consci che il Prosecco di Valdobbiadene è molto più conosciuto con il nome Prosecco e quindi confuso con gli altri prosecchi delle zone più svariate. La proposta della DOC PROSECCO e delle DOCG CONEGLIANO VALDOBBIADENE e COLLI ASOLANI e la cancellazione del vitigno prosecco dall’albo dei vitigni italiani (sostituito con glera) avvenuta a metà marzo, vuole essere un riconoscimento delle origini Triestine del vitigno, valorizzare la zona storica di produzione e porre rimedio ad una situazione che rischia di compromettere quanto di buono hanno fatto negli anni con il sudore i produttori di Valdobbiaddene.
La nuova DOC PROSECCO ora identifica solo la zona geografica in quanto il vitigno prosecco come detto è stato cancellato dal registro vitigni, questo è un requisito essenziale per avere la tutela internazionale in quanto una doc non può avere lo stesso nome del vitigno che la compone, ne fanno parte le provincie di Treviso, Belluno, Vicenza, Padova, Pordenone, Udine, Trieste, Gorizia e la zona Doc Lison-Pramaggiore in provincia di Venezia, ossia tutte le provincie dove era già autorizzata la coltivazione del vitigno prosecco, non cambia nulla rispetto a prima se non il fatto che tutte le IGT del prosecco sono confluite nell’unica DOC base di PROSECCO.
Ovviamente si sta già facendo una zonazione della DOC PROSECCO atta a limitare la zona di produzione a quelle più vocate e sarà istituito un piano di autocontrollo della denominazione. Le rese sono di 170q/ha dai 250 delle IGT precedenti, possono essere tanti per una DOC ma bisogna anche capire lo sforzo che i produttori della zona debbono fare per ridurre in 1 anno (entrata in vigore della doc prosecco dalla vendemmia 2009) la produzione e quindi per ora anche il loro reddito visto che molto probabilmente non ci sarà un aumento di prezzo anzi con la crisi di questi tempi c’è stata pure una contrazione dei prezzi dell’uva prima e del vino poi e questo andrà a gravare in maniera molto forte nei bilanci delle aziende. Le lascio due dati perché possa fare alcuni semplici calcoli:
Prezzi medi del Prosecco IGT/DOC :
IGT MARCA TREV., DELLE VENEZIE 2008
Resa: 250q/ha
Vino: 185hl
Prezzo: 1,1€/L
IGT MARCA TREV., DELLE VENEZIE 2009
Resa: 170q/ha
Vno: 125hl/ha
Prezzo: 0,70€/l
IGT COLLI TREVIGIANI 2008
Resa: 250q/ha
Vino: 185hl
Prezzo: 1,2€/L
IGT COLLI TREVIGIANI 2009
Resa: 170q/ha
Vino: 125hl/ha
Prezzo: 0,75€/l
DOC COLLI ASOLANI 2008
Resa: 120q/ha
Vino: 85hl
Prezzo: 1,4€/L
DOC COLLI ASOLANI 2009
Resa: 120q/ha
Vino: 85hl/ha
Prezzo: 1,20€/l
DOC CONEGLIANO VALDOBBIADENE 2008
Resa: 135q/ha
Vino: 95hl
Prezzo: 2,10€/L
DOC CONEGLIANO VALDOBBIADENE 2009
Resa: 135q/ha
Vino: 95hl/ha
Prezzo: 1,45€/l
CARTIZZE 2008
Resa: 120q/ha
Vino: 85hl
Prezzo: 3,50€/L
CARTIZZE 2009
Resa: 120q/ha
Vino: 85hl/ha
Prezzo: 5,50€/l
Fonte: Camera di Commercio di Treviso
Poi bisogna considerare che si tratta di un cambiamento epocale destinato se arriverà in porto (speriamo entro giugno) a cambiare radicalmente il “Mondo Prosecco” e questo porta come ogni cambiamento molta incertezza sul futuro, mi sembra corretto non ridurre ulteriormente le rese altrimenti avremo avuto veramente troppi cambiamenti e troppe incognite per poter programmare il futuro con un certo raiting.
Riuscirà la zona storica ed eroica di CONEGLIANO VALDOBBIADENE unica per livello qualitativo a non essere confusa con un semplice PROSECCO DOC? qui a Valdobbiadene le lavorazione meccaniche sono impossibili data l’elevata pendenza e terrazzamento, la vendemmia è solo manuale e la qualità è veramente superiore e non per essere di parte ma di prosecchi ne ho degustati molti in commissione di degustazione, ne cito solo alcune: dalla mostra Nazionale degli Spumanti di Valdobbiadene, Camalò, Lison Pramaggiore a Corbolone, Breganze e Gambellara oltre a molti produttori della zona e le assicuro che dalla zona IGT (tra poco doc) a quella DOC(tra poco docg) ci sono veramente 2 gradini di differenza per qualità! Ormai tutti i più importanti Produttori di Prosecco di Valdobbiadene spumante sono localizzati tra gli 85 e i 90 punti e uno in particolare negli ultimi due anni ha superato i 90 punti con il CARTIZZE (nelle principali guide del settore), la maggioranza degli IGT arriva a stento agli 80 punti, la tecnologia c’è il vitigno anche ma manca il terroir.
Il cambiamento è storico, nessuno potrà più produrre Prosecco al di fuori della zona sopra citata (in piemonte potrà solo essere elaborato quello proveniente da questa zona, solo per i produttori storici cioè che lo elaborano da più di 20 anni e per almeno 5 continuativi) e questo varrà a livello internazionale. Con l’entrata in vigore della OCM VINO il primo agosto 2009 tutte le doc e docg verranno travasate nell’albo dop ma avranno la possibilità di mantenere in etichetta le diciture doc docg precedenti, quindi la distinzione tra doc e docg rimarrà, diverso è il discorso per le nuove doc (costituite dopo il primo agosto 2009) che avranno la dicitura dop e non ci sarà più una garantita, quindi CONEGLIANO VALDOBBIADENE e COLLI ASOLANI rimarranno le uniche DOCG del vitigno prosecco.
Le prospettive del Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene a detta del Presidente Franco Adami sono rosee e vedrà il Prosecco doc e docg affermarsi sempre più sul mercato internazionale (in alcuni paesi abbiamo già superato lo Champagne) tanto da diventare il primo spumante italiano e punta a diventare il primo nel mondo, come dargli torto?
Confrontando un buon Prosecco di Valdobbiadene spumante con un Franciacorta, Trento, Cava o Grand cru di Champagne sicuramente per profumi, finezza, piacevolezza in bocca, armonia, bevibilità, leggerezza e perché no anche rapporto qualità/prezzo il Prosecco di Valdobbiadene non ha eguali! Durante il Vinitaly 2008 ero di servizio come sommelier allo stand Tasting Express dove ho partecipato alle conferenze sul Trento doc e Grand Cru di Champagne con la presenza di produttori, enologi e sommelier molto più quotati di me (i vini gli hanno portati i produttori) e si andava dai Grand cru di Ay a Cramant ma le assicuro che la piacevolezza, armonia e pulizia dei profumi del Valdobbiadene doc era invidiata da molti degli addetti ai lavori presenti. Se avessimo fatto una degustazione alla cieca sicuramente un buon (non ottimo) Valdobbiadene doc avrebbe nettamente prevalso sui più quotati francesi!
Non è del tutto corretto paragonare vini prodotti con metodi diversi, resta il fatto che il Prosecco non deve essere raffrontato ad alcun altro vino, il Prosecco è uno stile non una moda, ha una propria personalità! In questo momento di difficoltà economica si parla molto di economia reale, perché non tornare ad un vino reale, espressione di un territorio di una cultura e perché no giustamente redditizio per tutta la filiera produttiva dal viticoltore al consumatore, ad un vino che non si presti solo al valore speculativo del commerciante? A un vino più etico? Perché un vino piacevole e gradito dal consumatore e quotato ben sopra gli 85 punti dalle commissioni non dovrebbe aver successo?
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Inserito da Maria Grazia Melegari
il 01 aprile 2009 alle 11:17Inoltre, come Lei sa, se la DOC allargata è una tutela maggiore, dato il legame geografico, rimane sempre il problema che si potrà elaborare il Prosecco, al di fuori della DOC (basta dimostrare di averlo fatto per cinque anni consecutivi).
Altra cosa, senz'altro, il riconoscimento della zona storica, che porta a casa la meritata DOCG e che premia l'alta qualità.