Lunedì nero per l'account de "Il sole 24 ore" @24job, deputato alla diffusione di "notizie disinteressate e non rimasticate su lavoro carriere e formazione", gestito da Rosanna Santonocito, giornalista del Sole.
Il fatto: lunedì la giornalista, con l'account twitter @24job, twitta un messaggio infelice che da il via ad una serie di botta e risposta con diversi followers (persone che seguono il suo profilo twitter), che continua per buona parte della giornata. In uno dei suoi tweet la Santonocito, a corto di argomenti tira in ballo perfino il nostro premio nobel Dario Fo con il "poer nano" di Mistero Buffo (termine che, in milanese, significa povero piccolo) e che viene subito utilizzato come hashtag (etichetta #poernano) per l'intera vicenda; manco a dirlo, l'hashtag entra in breve tempo nei trending-topic di twitter (cioè nella lista degli argomenti più dibattutti del giorno in Italia) e alla fine della giornata, dopo decine di migliaia di tweet a sostegno degli utenti sbeffeggiati, il Sole (dal suo account principale, @sole24ore) si scusa con questo tweet: "#poernano Siamo dispiaciuti di un episodio irrispettoso, la nostra storia dimostra il contrario. Trarremo insegnamenti utili".
Al di là delle sterili polemiche, l'episodio ci dona qualche utile insegnamento e rientrerà, a buon diritto, tra le case history sull'utilizzo dei Social Media.
Tutto nasce da un tweet di @dariopagnoni che nel segnalare un argomento considerato d'interesse anche per il bacino di utenza "lavoro" mette in copia @24job con il classico meccanismo della "mention" (menzionare qualcuno nel proprio tweet premettendo appunto "@" e il nome utente menzionato). La giornalista, stizzita, replica subito seccamente: "questo account non e' una bacheca per promuovere iniziative o blog di qualsiasi genere chi lo fa viene bloccato grazie" e tronca netto: "sul mio account valuto io cosa è interessante e cosa e opportuno segnalare e secondo me non lo é".
Già in questi semplici scambi, emerge come la Santonocito non abbia assolutamente chiaro il funzionamento di twitter oltre che dimostrare scarsa propensione ad un confronto sereno, il minimo che ci si aspetterebbe da chi per lavoro gestisce una comunità online. Su Twitter non esiste alcuna bacheca, naturalmente è ben possibile trasferire o "embeddare" tweet, cioè esportare una conversazione o una serie di tweet di un certo account o di un certo hashtag su un sito specifico ma di certo non è possibile limitare o modificare la dinamica di funzionamento del social network che vede proprio nella "mention" (nel citare qualcuno) il meccanismo principe di propagazione delle informazioni. In questo senso, lamentarsi per un'ipotetica invasione di campo per essere stati menzionati da qualcun altro appare lunare.
Primo insegnamento
Se non conosci le regole, rischi di fare pasticci. Se all'umiltà anteponi l'arroganza vai senz'altro incontro a terremoti. Scrivere un messaggio con menzione (quel @ significa che state contattando, menzionando, citando quel tal profilo) vuol dire semplicemente che state nominando - tramite la citazione del suo account twitter - una persona, una testata o un'azienda per segnalare qualcosa oppure per un contatto diretto. Non significa assolutamente che i “follower” (coloro che seguono) del profilo menzionato leggano quel determinato messaggio. Un account twitter non funziona come una pagina su Facebook: non esiste una 'bacheca' condivisa, ma una timeline sulla quale scorrono i tweet (RT compresi) degli utenti che io decido di seguire. Prima di utilizzare qualunque strumento è sempre bene acquisirne le nozioni di base ed impararne la terminologia.
La cosa tracima quando la giornalista sbotta: "@GiancarloRHagni grazie della lezioncina impartita dall'alto dei tuoi 700 follower, meno di un decimo dei miei che sono così ignorante".
Secondo insegnamento
Per utilizzare i social network prima di tutto devi saper conversare, devi saper accettare le critiche, devi rispondere con i giusti toni. Ma soprattutto, devi sempre ricordarti di essere umile perché, lì in mezzo, tra i tanti followers, c'è sempre qualcuno che ne sa più di te, è una certezza. Qualcuno che ne sa più di comunicazione, più di social media, più di vino, più di marketing, più di moda, più di cibo, più di qualsiasi cosa in cui pensi di essere competente.
Lo scambio degenera poi con la Santonocito che non sapendo più che pesci prendere avendo ormai evidentemente perso il controllo della situazione, si abbandona agli insulti gratuiti (in tutto questo si noti come le persone attaccate abbiano invece mantenuto un atteggiamento dapprima molto più costruttivo e poi comunque formalmente corretto):
@nittwitaly citazione del teatro di dario fo troppo alta per il contesto mi rendo conto
(non vantarti mai, non usare mai quello che sai o pensi di sapere per far emergere la reale o presunta inconsistenza del tuo interlocutore, ricorda che sei in un social network, non ti legge solo l'interlocutore, ti leggono - come minimo - tutti i tuoi follower e più sono più dovresti porre attenzione!).
@IlSimposioDB #sconvolta io dall' #asilonido divertitevi da soli nel girello e attenti a non ingoiare il ciuccio
(anziché fare ammenda e marcia indetro, rincara la dose, preparandosi all'onda finale che la sommergerà).
@nittwitaly grazie ai follower anche per la lezione sull'art 21 della costituzione faccio qs mestiere da decenni e ne avevo proprio bisogno
(Vedi sopra, non auto-incensarti mai, anche se avessi titolo per poterlo fare, sottolineare i tuoi galloni non può far altro che affossare la tua reputazione, chi vale non ha certo bisogno di ribadirlo).
@nittwitaly no no sei ignorante! Studia informati leggi vai a teatro e al cinema viaggia e soprattutto pensa con la tua testa!
(insultare è davvero la peggior via che puoi fare in pubblico, anche avessi ragione, passeresti subito dalla parte del torto e qui avevi pure torto!).
E se ne va 'sbattendo la porta': "Da ore sono bersaglio di insulti di un gruppetto di rozzi e apprendo che avere molti follower e' una colpa ok divertitevi ciao a tutti".
Terzo insegnamento
Twitter è uno strumento potentissimo. Non è soltanto un social network ma una vera cassa di risonanza di quanto accade nel mondo. Ultimo esempio, in ordine cronologico, l'uragano Sandy. Grazie al meccanismo dei retweet (da re-tweet, ritwittare, sigla RT, cioè ripubblicare quanto detto da qualcun altro aggiungendo o meno proprie note), bastano pochi minuti perché un pensiero, una parola, una notizia, una immagine, vengano diffusi ad un pubblico molto ampio; non è possibile, sui social network, controllare la diffusione di un contenuto condiviso e, proprio per questo, è sempre bene ponderare cosa, e con quale tono, scrivere.
Quarto insegnamento
Se non sei dotato di buon senso e di auto controllo, rischi di fare figuracce. A maggior ragione se l'account che gestisci non è il tuo personale - in questo caso l'attenzione dovrebbe essere dobbia mettendo in gioco non solo la tua reputazione ma anche quella della testata per cui lavori, tenete presente che il sole 24 ore organizza corsi di marketing e social media e una cosa di questo tipo ne ha sicuramente danneggiato l'immagine - ma quello di un'azienda o di un prodotto. Anche se l'azienda è la tua o se parli in prima persona (anche il personal brand è importante).
Sei tu che dai voce ad un altro che in te ha riposto grande fiducia; con una responsabilità come questa bisogna muoversi con grande cautela. In fin dei conti non credo che "Il sole" subirà danni eccessivi di immagine e reputazione per questo episodio perché la sua sua autorevolezza è frutto di anni di duro lavoro, di una storia. Sta di fatto, però, che da lunedì, dentro e fuori la Rete si parla del Sole anche in merito a questo 'fattaccio' e "Il Sole" ha dovuto portare ufficiali scuse per l'accaduto.
[Foto credit: coachingtime.it]
PR&PRess si occupa di comunicazione e Relazioni Pubbliche; nasce dall’idea di offrire alle aziende un servizio completo progettando e...
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Inserito da Luigi Bellucci
il 01 novembre 2012 alle 23:15