Twitter non è soltanto un social network ma una vera cassa di risonanza di quanto accade nel mondo. In soli 140 caratteri, Twitter ha dato la possibilità alle persone e alle aziende di raccontare la realtà che ci circonda. Quando Twitter ha visto la luce nel 2006, coi 140 caratteri a disposizione potevi raccontare quello che stavi facendo; oggi puoi raccontare quello che sta succedendo (what's happening?). Con i suoi messaggi di 140 caratteri, Twitter si è affermato in pochi anni come sinonimo di comunicazione e di conversazione in tempo reale in Rete. Non esiste un evento nazionale o internazionale che non veda Twitter protagonista, più veloce delle agenzie di stampa e dell’informazione ufficiale nel veicolare notizie con tempestività.
Un potente megafono, usato quotidianamente da professionisti, giornalisti, politici, celebrità, studenti o normali navigatori, ognuno desideroso di contribuire (e ascoltare) lo sviluppo dell’attualità, senza filtri e in presa diretta.
Su Twitter, non sempre è facile seguire argomenti o ricostruire la cronologia degli scambi; per ovviare si possono utilizzare gli hashtag (vere e proprie etichette), ovvero parole precedute dal simbolo #: #franciacorta (dedicato al Franciacorta) , #smm (social media marketing), #milantwestival (evento di raccolta fondi) , #smwrme (dedicato alla social Media di Roma), etc.
Un hashtag è uno strumento per mettere in relazione contenuti simili e persone che parlano degli stessi argomenti; una convenzione che aiuta le community per l’aggiunta di un contesto e metadati ai tweets. Un hashtag può essere un valido strumento per far trovare il proprio messaggio agli amici o per creare dei gruppi in funzione di qualche evento.
Ultimamente si sta un poco abusando degli hashtag, andando così a creare rumore e quindi confusione: bisognerebbe usare gli hashtag solo per dare valore ai tweet piuttosto che aggiungere cancelletti ad ogni parola.
Inoltre, per quanto possa apparire paradossale, spesso per emergere e diventare uno degli argomenti popolari, un hashtag deve uscire da Twitter e trovare rinforzo in altri canali: comunicare alle persone l’hashtag da utilizzare, specie in caso di eventi o live streaming è una buona norma non sempre rispettata.
Nel 2012 sono stati introdotti i trending topics localizzati che permettono la visualizzazione degli hashtag più popolari di ogni stato: un vero e proprio termometro del grado di diffusione di un certo tema. Se state organizzando un evento, un incontro, un convegno, definite a priori l’hashtag che andrete ad utilizzare e comunicatelo anche con altri strumenti, comunicato stampa e pass compreso.
Nel mondo del vino, per esempio, le degustazioni seriali sono tutte caratterizzate da un hashtag: #colfondo2 , #barbera2 , #grignolino1, etc.
Su Hashtags.org potete trovare gli hashtags più recenti, i più popolari e di tendenza; su tagdef.com , invece, potrete andare ad inserire la definizione del vostro hashtag: sapete cosa significa #tyw? In questa infografica qualche significativo dato relativo a Twitter nel 2012.
(Source: Infographic Labs)
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