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L'influenza della blog-sfera vinicola francese, qualche spunto di riflessione

di Magda Beverari

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Quando si parla di web purtroppo la confusione è tanta, un filosofo contemporaneo francese, Dominique Wolton, sostiene che il problema stia nell'aver confuso una tecnologia, il web, con un'azione che sottende un valore e dei contenuti, ovvero la comunicazione. Nelle mie peregrinazioni alterne tra terroir e web francese, mi sono imbattuta nel sito (ovviamente francese) che che porta il titolo Vin et Societé (Vino e Società). Si tratta di un'associazione creata nel 2007 che rappresenta tutta la filiera vitivinicola francese. Il ruolo? Far incontrare il produttore, il consumatore e in un certo senso l'intellettuale che educa alla responsabilità.

I membri dell'associazione sono dei ridondanti grandi nomi di direttori di varie interprofessioni o cooperative di denominazioni, la cui modalità operativa è sempre stata molto tradizionale.

Capita dunque a proposito la decisione dei tradizionalissimi membri di Vin & Société di mettere in primo piano sul proprio magazine 6 tra i blogger francesi più influenti del vino, soprattutto se pensiamo all'attuale dibattito sulla differenza dell'influenza tra stampa tradizionale e on line.

Da non dimenticare infatti il recente intervento dell'ormai noto Gary Vaynerchurck a Parigi in occasione della conferenza Le vin 2.0, che ha messo a confronto vari protagonisti del web vinicolo, ma soprattutto ha proposto una riflessione sull'influenza che oggi può avere un blog o una strategia social sul grande pubblico: l'influenza dei blogger potrà in qualche modo destituire Parker?

I francesi sono appassionati di manga e di blog, hanno tradotto le Gouttes de Dieu, "bibbia" della referenza vinicola per i Giapponesi, inoltre sono i più attivi della blogsfera europea, quest'anno sono tornati ad essere il produttore di vino numero 1 e i loro blog sul vino trovano asilo sui siti di testate del calibro di Le Monde e di L'Express, nelle scuole di Management del vino di Dijon o di Bordeaux il Social Media è una prelibatezza di ricerca di questo momento.

Dire Web non significa necessariamente mettersi in antitesi alla tradizione, prova ne è il fatto che l'ultima conferenza dell'Accademia Amorim, realizzata con il sostegno della cattedra Unesco Cultura e Tradizione del vino e avente per tema internet come nuova espressione del vino, si è tenuta nell'antica facoltà di lettere di Dijon. L'accademia Amorim è un'istituzione che ha come ruolo quello di sostenere la ricerca in enologia e di organizzare ogni anno dei concorsi rivolti all'università.

Pionieri del wine-web, sviluppatori di wine-application, professori universitari, studenti e viticoltori riuniti in un'altra tavola rotonda, per porre questioni e creare risposte. Ecco qualche consiglio di Jean-David Camus, fondatore di Monogramme, l'agenzia che si è occupata dell' asta de Les Hôspices de Beaune, per chi si vuole lanciare sul "media dei media": bisogna evitare di lanciarsi a testa bassa nel web, è necessario valutare i propri bisogni e i propri mezzi per rendere la conversazione on line pertinente.
Il web è un "ecosistema" come un altro, bisogna andarci, perchè offre un'ulteriore possibilità di esprimersi, in modo molto semplice, come ad esempio un sito internet, che presenta dei prodotti, una storia, il saper fare. In pratica una sorta di carta di identità per chi non ci conosce. Spesso doniamo la nostra carta da visita, ecco, la nostra Home Page è questo: in 4 o 5 secondi dobbiamo dare una prima impressione su chi siamo. Quindi inizialmente si tratta di gestire bene le basi ed essere presenti. Internet è comunque un media un pò diverso, definibile come "media dei media" o se vogliamo "principe dei multimedia", dove si ha l'interazione tra differenti "media" ed espressioni visuali che creano contenuto.
L'accesso al sito deve essere molto semplice e intuitivo e  consentire facilmente l'accesso a contenuti e informazioni sempre aggiornate.
La prima domanda da porsi prima di dedicarci ad un sito o ad un blog è: abbiamo il tempo di farlo? Se si, chi se ne occupa principalmente?
La tecnologia non è difficile da gestire, la cosa importante sono i contenuti e la gestione di una potenziale comunità di persone interessate ad interagire.
Ciò che conta è la voglia di fare, il tempo e le cose da dire...
Per quanto riguarda i Social Network, secondo Camus è necessario accedervi e gestirli uno alla volta, ovvero un accesso graduale, strategico, dove si continua ad imparare e si padroneggia lo strumento al meglio, è questo l'aspetto interessante.
Attraverso internet è molto facile fare del benchmarking, osservare, prendere ad esempio le buone pratiche e vedere subito cosa funziona e cosa no. E' tutto molto veloce, ma il paradosso è che tutta questa velocità prende un sacco di tempo.



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Mi chiamo Magda, sono originaria della non troppo ridente cittadina di Verona, città d'amore, di vino  e di tante altre cose ancora, che...

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