Dove siamo
VENOSA, una ridente città che merita di essere annoverata con le più belle, antiche ed interessanti località turistiche d'Italia, ricca come è di storia ed arte: qui nacque il poeta Orazio Flacco ed il principe Carlo Gesualdo da Venosa (madrigalista) e molti sono i monumenti di epoca romana, storia ed arte intese come cultura del Vino lucano per eccellenza, l'AGLIANICO. Qui a Venosa vi è, infatti, una tra le più rinomate aziende vinicole del mezzogiorno d'Italia: la CANTINA di VENOSA. La Cantina vanta una ricca tradizione, che l'ha portata a crescere nel corso degli anni.
Nel 1957 fu costituita, promossa dall'ente di Riforma di Puglia e Lucania e da ventisette soci promotori. E' stato grazie alla volontà, alla costanza, alla capacità d’aggregazione di questo gruppo di viticoltori se oggi la cantina conta circa 500 soci (gran parte di Venosa e dei comuni limitrofi) con un’estensione di vitigni che raggiungono i 900 ettari ed una capacità produttiva di 60.000 ql. La Cooperativa si dotò di un primo stabilimento nel 1967 e di un secondo nel 1984, costruito secondo tecniche più avanzate in materia di ricezione, trasformazione delle uve e di conseguenza affinamento ed invecchiamento vino.
Ad oggi gli impianti di cui dispone la Cantina sono tecnologicamente all'avanguardia, ma, la tecnica, l'amore e la cura con cui viene prodotto l'AGLIANICO sono le stesse di sempre, dall’attenta gestione dei soci nelle operazioni di vendemmia, selezione delle uve migliori, nelle fasi di macerazione e fermentazione, meticolosità nella fase di affinamento, in cui l'AGLIANICO viene trasferito in carati dì rovere francesi e di slavonia, per ottenere così la qualità superiore per cui eccelle.
Considerazioni di TigullioVino
Settembre 2004
Azienda di buon livello complessivo. Avevamo sentito parlar bene di questo Dry Muscat ed eravamo effettivamente curiosi di assaggiarlo. E' singolare che da una terra così a sud come la Basilicata, si sia riusciti a preservare un armotico così interessante e fine, anche se già maturo. Complimenti. Saremmo davvero curiosi di sentire la prossima annata per notarne l'evoluzione su un'estate meno torrida. Il vino comunque è decisamente fresco e piacevole. Sui rossi dell'azienda si notano ancora un poco in eccesso le note boisée dei piccoli legni, da rimodulare in particolare sul Madrigale. Molto meglio - pur se vi sono ancora margini di miglioramento - l'apporto del rovere sul Carato Venusio e sul Terre di Orazio. Ci sembra che questa cantina stia lavorando molto bene e ci aspettiamo, nel prossimo futuro, un ulteriore miglioramento qualitativo della campionatura. Buon lavoro.
Ottobre 2005
Abbiamo avuto modo di testare la Cantina di Venosa nell'ottobre del 2004, anno in cui ci furono inviati quasi esclusivamente i vini di punta, allora in parte condizionati da note boisée troppo evidenti. Quest'anno abbiamo avuto la possibilità di assaggiare anche tutti i vini base dell'azienda, quelli che vanno sotto il nome della linea "Vignali" che, pur non aspirando a traguardi di particolare importanza, riescono a regalare un frutto fresco ed integro, bella freschezza su tutta la linea e, quel che più conta, una forte riconducibilità al vitigno ed al territorio di provenienza. Bene il Dry Muscat che risulta un poco meno "presente" dell'annata 2003 ma che, di converso, ha doti di maggior eleganza e freschezza. Molto interessante il Vignali 2002, il vino che forse rispecchia meglio il carattere e la produzione aziendale e buono il lavoro svolto sul Madrigale che si presenta oggi meno invaso dalle note dei piccoli legni e decisamente più bevibile anche se ancora migliorabile. In definitiva, un'azienda che lavora bene tecnicamente, che offre un buon livello qualitativo medio / buono su tutta la linea (obiettivo spesso molto difficile da ottenere) e che deve solo ricercare un pizzico in più d'eleganza su tutti i vini. Il lavoro svolto è quindi molto buono e potrebbe raggiungere ancora più alti livelli coinvolgendo i conferitori di uve nell'ulteriore abbattimento delle rese per ettaro. Le uve di base sono già molto buone comunque.
Luglio 2006
I difetti delle precedenti annate - è il terzo anno che degustiamo i vini della Cantina di Venosa - erano sostanzialmente da attribuire ad un passaggio in piccoli legni ancora un poco invadente e alla eccessiva rusticità dei vini per i quali chiedevamo la ricerca di una maggior eleganza. Quest'anno la Cantina di Venosa ci ha presentato tre vini di ottimo equilibrio, complessità e finezza. Il passaggio in legno - ove presente - è molto ben eseguito ed anzi integra al meglio la speziatura già presente nel vitigno Aglianico con note balsamiche che si innestano a meraviglia su un frutto sempre fresco e mai stancamente opulento. Anche la finezza sembra obiettivo ormai raggiunto, finezza che abbiamo riscontrato, in particolare, sia sul Dry Muscat che sul Carato Venusio, quest'anno davvero molto vicino al nostro massimo riconoscimento. Un'azienda che cresce nel segno della qualità e che inviteremo senz'altro al nostro prossimo meeting annuale. Stay tuned.
Maggio 2008
Assaggiamo da diversi anni i vini della Cantina di Venosa. Non solo la produzione si presenta sempre su livelli medio alti attestando una coerenza qualitativa su tutta la linea ma spesso e volentieri riesce a raggiungere punte di eccellenza mantenendo prezzi abbordabili e davvero azzeccati. Il Dry Muscat, sia pur sempre piacevole, era appena più sotto tono rispetto agli anni precedenti ma abbiamo trovato un Carato Venusio davvero strabiliante per qualità e prezzo. Vale la pena ricordare cosa scrivevamo dello stesso vino nel settembre del 2004 "Le note boisée dei piccoli legni sono percettibili ma già discretamente amalgamate al frutto. In bocca è vino intenso e ricco, di gran polpa, acidità e tannino di gran futuro ma, al momento in cui lo assaggiamo, ancora in piena evoluzione." segno che quel tannino si presenta oggi aggraziato dalla lunga sosta in bottiglia. Una splendida evoluzione che non è ancora al suo apice. Un grandissimo lavoro che siamo orgogliosi di presentare al nostro meeting di quest'anno. Complimenti e buon lavoro.
Marzo 2010
Che l’aglianico sia un vitigno “intelligente” e qualitativo era già cosa nota. Ma per conferire vini di buon livello ci vogliono terreni e clima ottimali; elementi naturali in Basilicata, in particolare nelle alte falde del Vulture. Non solo. A produrli la Cantina sociale di Venosa. I sei vini assaggiati sono tutti molto validi, ma su tutti spiccano gli aglianico Carato Venusio e il Madrigale di Gesualdo, seguiti a breve distanza dal Bali’aggio e il Vignali.