Cosa dire di Olevano Romano? E' un sorridente paesino arroccato sul monte
Celeste a 571 metri s.l. del mare. E' immerso in un paesaggio circostante
molto suggestivo e per questo è stato ispirazione di molti artisti nel periodo
del romanticismo.
Il primo documento medioevale che parla di Olevano è una bolla (Lettera
papale o episcopale munita di sigillo pendente) del Papa Giovanni XII del
958 con la quale si riconfermavano tutti i beni del Monastero Benedettino
di Subiaco. Dopo l'anno mille le maggiori famiglie romane si impossessarono
sempre di più delle terre del Lazio e così anche Olevano che durante il
Pontificato di Alessandro III (1159-1181) è sotto la custodia dei Frangipane
che lo cedettero in cambio del "Castro Tiberia" al Papa stesso. Una bolla
di Papa Onorio III del 20 giugno 1217 ricorda Olevano come un bene del
Monastero di Subiaco ma subito dopo passò sotto il dominio dei Colonna sino
al 1614 quando fu venduto da Francesco Colonna al Cardinale Scipione Borghese.
L'ultimo signore di Olevano fu il principe Camillo Borghese (1775-1832)
marito di Paolina Bonaporte sorella di Napoleone che si dice abbia soggiornato
nel castello di Olevano.
Durante la lotta per il risorgimento e l'unità d'Italia Garibaldi il 20
aprile 1849 entrò in Olevano sul suo cavallo bianco e dall'alto delle sua
fortezza esploro il territorio circostante in direzione dei confini del
Regno di Napoli. Carlo Knebel (1810-1877) pittore svizzero presente all?evento
eseguì una pittura della scena ed oggi il quadro è esposto a La Sarraz in
Svizzera.
La città di Olevano, forse non troppo conosciuta tra gli italiani, è però
sempre stata apprezzata dagli stranieri, ed in particolare dai tedeschi
che, scoperta la località grazie al pittore tirolese Koch, la considerarono
una tappa d'obbligo soprattutto per gli studiosi di Belle Arti. Ancora oggi,
un vecchio bosco di querce circostante la città, denominato "La Serpentari",
appartiene all'Accademia Prussiana di Belle Arti di Berlino ed il colle
dei Baldi con il suo vecchio casale (cenacolo di artisti e poeti), porta
invece le insegne della Accademia di Belle Arti di Bonn.
Dista dalla capitale circa 60 Km. I luoghi da visitare sono:
le mura ciclopiche;
il centro storico;
i ruderi della Rocca;
la chiesa di S. Margherita, quella di san Rocco e il Santuario dell'Annunziata;
Casa Baldi.
Olevano è immerso tra vigneti ed oliveti e deve la sua fama nazionale ed
internazionale soprattutto al vino. La qualità di uva prevalentemente coltivata
è il Cesanese di Olevano che deriva quasi completamente dall'uva raccolta
dai vari contadini locali. Conformemente alla tradizione locale, il disciplinare
di produzione ammette la presenza di una piccola percentuale di vitigni
a frutto bianco, la cui funzione principale consiste nell'innalzare il tenore
di acidità e conferire maggiori profumi al vino. Nella tuttora vitale tradizione
delle osterie romane, il Cesanese di Olevano Romano (insieme a quello di
Affile) vive nei primissimi mesi di ogni anno una sua stagione felice, atteso
ed apprezzato dalla clientela che lo pretende dolce, o almeno abboccato,
in abbinamento ai più classici piatti della cucina popolare come i salumi
stagionati, primi piatti con sughi di carne, bianco o nero d'agnello alla
cacciatora, fegatelli di maiale alla griglia trippe in umido coniglio arrosto.
La zona di produzione è il territorio comunale di Olevano e parte di quello
di Genazzano.
Uva a bacca nera . Vite storica a quanto risulta autoctona delle vigne intorno
a Roma. I vitigni sono il Cesanese di Affile e possono concorrere i vitigni
di Sangiovese, Montepulciano, Barbera, Trebbiano e Ottonese.
Ha un colore rosso rubino che con l'invecchiamento tende ad essere granato.
Ha un profumo delicato e caratteristico del vitigno di base sapore morbido
e generalmente amarognolo. Può essere prodotto nella versione secco o asciutto,
amabile e dolce. Viene prodotto anche nei tipi frizzante e spumante. Ha
una gradazione alcolica minima del 12%.
Dista dalla capitale circa 60 Km. .
I luoghi da visitare sono:
le mura ciclopiche;
il centro storico;
i ruderi della Rocca;
la chiesa di S. Margherita, quella di san Rocco e il Santuario dell?Annunziata;
Casa Baldi
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