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Montalbera Azienda Agricola

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Montalbera Azienda Agricola
Via Montalbera 1 Castagnole monferrato (AT)
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Telefono Telefono: 011.9433311
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Indirizzo web Web: www.montalbera.it
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Indirizzo Email E-mail: [email protected]
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L'azienda Agricola Montalbera nasce all'inizio del ventesimo secolo in un territorio compreso fra i comuni di Grana, Castagnole Monferrato e Montemagno nel "già" Monferrato terra dalle grandi speranze e promesse. Risalire alle origini di questo nome risulta difficile, ma, quasi certamente, si riferisce alle caratteristiche del paesaggio alberato e alle dolci colline che circondano la tenuta. Verso la metà degli anni ottanta, la famiglia Morando, titolare dell'azienda, adotta una politica di espansione non ancora ultimata, con l'acquisizione di terreni confinanti e l'impianto diretto di nuovi vigneti, prevalentemente a Ruchè.

Attualmente la Montalbera è tra le aziende tecnologicamente più avanzate a livello internazionale per interpretare saggiamente il "frutto" che la terra annualmente dona, rispettando le tradizioni millenarie del territorio. Il risultato di questa crescita permette di affermare che circa il 55% del Ruchè di Castagnole Monferrato e circa il 12% del Grignolino d'Asti "prodotto al mondo" "sgorga" dalle cantine Montalbera di Castagnole Monferrato.

Oggi la Montalbera è costituita da due cantine, la prima a Castagnole Monferrato ( Monferrato ) di CENTO ettari in un unico appezzamento riconosciuta per la produzione del "Principe Rosso del Monferrato" l'autoctono Ruchè, la seconda a Castiglione Tinella (Langa), regione San Carlo, terra natale del capostipite di famiglia il Sig. Enrico Riccardo, di DIECI ettari in un unico appezzamento a Moscato d'Asti. Realtà alquanto rara nel panorama piemontese nel dividersi tra Monferrato e Langa. La filosofia produttiva prescelta è quella del concetto "vino-frutto" esaltando le grandi peculiarità dei vigneti con vendemmie in leggera sovra-maturazione e un lavoro attento e peculiare in vigna.

"Il sogno di tutte le generazioni di uomini applicati al vino che ci hanno preceduto è ottenere dalla coltivazione il miglior frutto-uva possibile, trasformarlo in vino senza sciupare o alterare il patrimonio di gusto e di aroma sintetizzato dalla natura nel frutto, vinificare senza perdere un'oncia del valore nativo". ( Prefazione di Luca Maroni a: Le buone pratiche per la vinificazione e la conservazione dei vini - Louis Oudart - I° pubblicazione nel 1877 da parte della Reale accademia dell'agricoltura di Torino).

Al di là della rivoluzioni, delle evoluzioni sulle tecniche enologiche, delle scomparse e delle rinascite, non va dimenticato che la sinfonia di fragranze, l'incanto di sapori, il miracolo d'armonia dettata da un gran vino è il salario di un lavoro minuzioso in vigna e in cantina, spiccato talento ad interpretare un'enologia che unisce tradizione con innovazione attenta ai nuovi gusti del moderno ed esigente consumatore.   Non ci rallegreremo mai abbastanza di vedere aumentare il numero di appassionati, e di intenditori, conquistati dal piacere dei sapori e dai vini firmati Montalbera.


Considerazioni di TigullioVino

Marzo 2008
I vini di quest'azienda non hanno una coerenza qualitativa. Di livello medio-buono i due Ruchè e il Moscato d'Asti. Discreto e tipico il Grignolino, disarmonici e comuni i due Barbera. E' vero che è più facile suggerire che fare, ma è altrettanto vero che questi due ultimi vini possono essere migliorati.

Marzo 2010
E’ la seconda volta che quest’azienda ci presenta i suoi vini. A distanza di un anno, con vini d’annata diversa, un certo miglioramento c’è stato su tutta la linea degli 8 vini degustati. Su tutti però, i Ruchè. Di buon livello Laccento e La Tradizione, ottimo il Passito. Curioso e piacevole il brut di grignolino.

Marzo 2011
Si denota una particolare attenzione alla pulizia del frutto e alle caratteristiche primarie dei singoli e diversi vitigni, vinificati sempre in purezza. Di supremo interesse le diverse interpretazioni del vitigno autoctono Ruchè: l’esaltazione della territorialità paga. L’uso dei legni non è mai esasperato tranne nel caso della Barbera DOCG “Lequilibrio”. Buona l’impressione generale ed interessante il rapporto qualità/prezzo che ne fa un’azienda di sicuro avvenire.

Dicembre 2011
Per la terza volta assaggiamo i vini di quest’azienda. Certamente c’è stato un sicuro e graduale miglioramento dei vini proposti e, in questo caso, di altri due inediti (a noi) e validi vini. Quest’ultimi, il Calypsos, un bianco profumato ed invitante, e un deciso, persistente e bouquetè Barbera d’Asti. Su quelli a base di ruchè, c’è il vertice scalare di qualità: discreto-buono La Tradizione, molto buono Laccento, ottimi Limpronta e Laccento Passito. Due vini di buona complessità e carattere.
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