Dove siamo
Come si presenta l'azienda
La Fassati era un'antica casa vinicola del Chianti fondata nel 1913 dal Marchese che gli diede il nome. Nel 1969 venne rilevata dalla famiglia Sparaco, tradizionalmente legata alla viticoltura per passione e proprietaria della Fazi Battaglia, l'azienda vinicola marchigiana specializzata nella produzione di Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico e di altre importanti DOC del territorio. Grazie al successo riscontrato nelle Marche, Spartaco Sparaco decise di ampliare i suoi orizzonti affacciandosi in Toscana e concentrò l'attenzione della Fassati soprattutto sulla produzione di Vino Nobile di Montepulciano. Definito "d'ogni vino il Re", dal poeta Francesco Redi, nel XVII°s, e nonostante la sua antichissima origine, il vino Nobile di Montepulciano era rimasto ingiustamente offuscato dal Chianti e dal Brunello sin dagli inizi del novecento. La Fassati, però, credette con tenacia nelle sue potenzialità e così, negli anni a seguire, acquistò diversi vigneti posizionati nelle migliori zone per la produzione di Vino Nobile di Montepulciano, e nel 1986 costruì una nuova cantina, più moderna e all'avanguardia, immersa tra i vigneti di proprietà, che raggiungono attualmente un'estensione di 70 ettari.
La cantina attuale è dotata di apparecchiature nuovissime, con una capiente e funzionale cantina di invecchiamento con pregiate botti in rovere di Slavonia e nuove barriques in Rovere Francese, dove vengono esaltati i profumi e gli aromi dei vini.
Dal 1990 alla guida dell'azienda c'è la nuova generazione che porta avanti la passione di famiglia, Maria Luisa Sparaco, già affiancata dai suoi figli. Il grande potenziale di questa azienda è stato valorizzato specialmente dall'attenta consulenza del noto enologo, Franco Bernabei, cominciata nel 1991, che affiancando l'équipe di tecnici e collaboratori dell'azienda agraria di Montepulciano, tra i quali il giovane ma competente enologo Roberto Da Frassini, e l'attento agronomo Mirco Pompili, ha dato vita ad una gamma di prodotti sempre più ampia e di qualità crescente, adattando le più antiche tradizioni ai concetti moderni della viticoltura e dell'enologia.
Considerazioni di Tigulliovino
Novembre 2004
Il pregio di quest'azianda è il profondo rispetto per i vitigni di provenienza e la scelta dell'utilizzo della botte grande a scapito della piccola. La mano è delicata in affinamento e l'effetto, ancor più che al gustativo, lo riscontri all'olfattivo dove tutti i vini sono corretti, fini e talvolta anche molto interessanti come per esempio la Riserva Le Gaggiole e il Nobile Gersemi.Tutta la campionatura si colloca su medi livelli qualitativi e ad un passo dal salto in avanti. Per ottenerlo occorrerebbe forse limitare un poco la resa in vigna e magari alleggerire l'offerta con uno o due vini in meno in catalogo. La strada intrapresa, comunque, considerate anche le quantità prodotte, è quella giusta. Buon lavoro !